Volontà - anno XVI - n.7 - luglio 1963

La. guerra che sopraggiunse nel 1914 con i suoi 4 agosto e con la rivelazione della terribile impotenza dei dirigenti socialdemocratici e la concomitante mobilitazione nazionalistica degli ope– rai e dei contadini tedeschi, austriaci, russi, francesi, i proletari con la divi– sa, sempre più « cifra », sempre più «massa», è tutt'altro che una sorpresa sbalorditiva cd è anche uno sbocco ab– bastanza logico di una strategia auto– ritaria all'interno del movimento ope– raio. La fine della guerra, la immensa débacle che la caratterizza, il crollo del regime feudale monarchico, la disoccu– pazione, l'inflazione inai-restabilc, lo spirito lenace di revanche che caratte– rizza l'atteggiamento dell'Intesa nei confronti della nazione tedesca, costi– tuiscono i! quadro storico in cui ope– rano sotto gii impulsi più diversi e con– traddittori le forze sociali della Germa– nia operaia e borghese postbellica. Ser no queste forze sociali che hanno subi– to la distruLionc di un sistema di rife– rimenti di aspettative e di sentimenti connessi ai modelli sociali crenati da– vanli a loro e tra loro. Non hanno ret– to nè forle politiche tradizionali, nè la monarchia feudale, nè la socialdemer crazia e i sindacati: nella disperazione provocata dalle forze storiche che si sono scatenate con il potere delle for– ze naturali si muove un immenso spet– tro: l'esercito, in parte smobilitato, in parte ancora mobilitato. Lo scioglimen– to partiale di questo gigantesco ~tru– mento di guerra si svolge mentre la ser cietà tedesca subisce un notevole pro– cesso di polarizzazi.:me delle sue forze: centinaia di migliaia sono gli operai, i contadini, gli intellettuali che riafftui– scono nei quadri sconvolti delle orga– nizzazioni di sinistra. La SPD subisce un processo di scis-– sione rapido: nel 1916 nasce la USPD che raggruppa molti tra i militanti più consapevoli della socialdemocrazia; nel 1918 dalla USPD si scinde la KPD; nel 1920 dalla KPD la KAPD, l'opposizione operaia dalla quale a sua volta si scin– derà la « essener Richtung » ( 10). A questo processo di scissione corrispon– de soltanto parzialmente un processo parallelo di caratterizzazione sempre più radicale delle avanguardie del movi– mento operaio tedesco. Tale metamor– fosi è in grande parte manifestazione di una profonda insicurezza collettiva che scuote la classe operaia frustrata nelle sue aspettative e alla ricerca di nuovi «simboli» di orientamento di nuove comunità. Basterà per tutti ri– cordare che lo stesso Radck in Germa– nia nel 1919 ravvisava nella KPD non già un partito, ma un e vago orienta– mento» ( 11), che la Luxemburg e Jogi– sches non fecero che «sopportare» la scissione della KPD dalla USPD (12). All'interno di ogni organizzazione, fos– se essa la SPD, la USPO, la KPD, la KAPL, e le successh 1 e ramificazioni par– titiche della classe operaia, si riprodu- (10) crr. in merito 3 13IC proc~s~o di w fissione• le cinque mappe cs1~t.·11ti pres1>0 l'Istituto internazionale di s•oriJ !>OCialedi Amstcrcbm in cui è contcnu•o 1,.1:i invt>nle m:ucriale incdìlò sulla opposizione operaia olandese allil 111 Internazion3le e m misura molto lacunosa sulla KAPD e \'ar,e ramifi– cazioni. (ll)Cfr. • Karl Radek in Bcrlin • di Otto– Ernst Schi.iddekopf in • Archiv rur So:.:1alge– schicl11c •, Hannovcr 1962. (12) Cfr. le affermazioni della Zetli:in in 1al senso nel corso del III Congrc'iSJ dell3 111 Jntemazionale verb3Jizzate in • Promk .. Jll des Ili Kongn::sscs dcr Kommunis1 schc11 ltL 1crna1ionale •· Hoym Vcrlag, 1921. 4J3.

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