Volontà - anno XVI - n.7 - luglio 1963

litici organizzati dai sapienti quanto di– plomatici Bebel e Liebknecht. Quando nel 1878 Bismarck cercò di ~pezzare Je reni al movimento operaio tedesco introducendo le leggi eccezio– nali contro i socialisti, si rivelò con sufficiente nitidezza l'allontanamento politico e ideologico dei gruppi dirigen– ti della SPD da una concezione della lotta operaia intesa come conquista da parte della classe lavoratrice di un ruolo consapevolmente egemone nello ambito di una società ove il proletaria– to era ridotto a cifra e a merce sog– giacente agli incontrollabili movimen– ti cli una civiltà fondata sulla efficien– za di una economia proiettata nella casualità del profitto geometricamen– li.! crescente. I Bebel e i Liebknecht si affrettavano a tacitare le opposizioni interne alla SPD (2), quelli che di lì a poco sarebbero stati liquidati come "sindacalisti», «anarchici»: i Most, i Baginsky, i Reinsdorf, i Wemer, i Ne– ve, i Teistler che, volendo perseguire la loro campagna di denuncia delle connivenze tra socialdemocrazia e ap– parati statali, mettevano a repentaglio i seggi parlamentari dei dirigenti del– ia SPD. Ciò nonostante nascevano e si diffon– devano clandestinamente, spesso prove– nienti dall'emigrazione, giornali come la Freiheit ( 1879), la Lateme (1879), la Autonomie (1887), più tardi il Sozialist (1896), ispirati tutti ad una denuncia del ruolo conservatore che i gruppi di– rigenti della socialdemocrazia andava– no pericolosamente assumendo nella società tedesca. Nè questi erano sparu– ti gruppi di militanti massimalisti al di fuori di qualsiasi realismo politico, se è vero che, contemporaneamente ai lo– ro giornali e riviste, la Neues Leben (1897), e più tardi il Frcie Arbeiter (1904), una identica o affine analisi cri– tica nasceva con non meno vigore da parte di militanti «qualificati i. e con erudizione accademica da parte dei tee– nici e dei sociologhi della società bor– ghese più illuminata. Non è casuale che la diagnosi forte– mente critica della involuzione della leadership dei movimenti operai fatta sui fogli di libertari all'inizio del se– colo coincida cronologicamente con i primi importanti scritti della Luxem• burg (3) e con i saggi dei Sombart (4), dei Weber (5) e dei Michels (6). Era loro comune la diagnosi di una curva fatalmente involutiva dei gruppi orga– nizzativi del movimento operaio: se in un primo momento la reazione alla ra– zionalizzazione era caratterizzata da u– na rivolta informale, ne seguiva poi u– na orientazione spontanea di gruppi or– ganizzati più o meno consapevolmente intorno a piani di ricostruzione e da ultimo il movimento culminava nella costituzione di gruppi di potere inamo– vibili, ai quali finiva per essere dele– gata tutta la responsabilità e la co– scienza dei militanti delle nuove comu• nilà. Il ritorno a «sinistra» della con- (2) Su tali vicende è essenziale la lettura delle memorie di Rudolf Rocker: " Johan– nes Most Leben eines Rebellen •· Der Syndi. calist Verlag, Fritz Kater, 1924. (3) R. Luxemburg, "Organisationsf ..:.geu dcr russischcn Sozialdemokratie • in N.::ue Zeit, 1904. (4) W. Sombart, articoli e saggi apparsi sui • Schrn0llcrs JahrbUcher • e ripubblicati in • Gesammelte Aufsatze zur Wissenschaftsleh• re •, TUbingen, 1922. (5) M. Weber, e Die deutsche Volk~w1rt– schaf1 irn XIX Jahrhundcrt •, 3erlb, 1<,03. (6) R. Michels, "Zur Soziologic des l'artei– wesens in dcr modcrnen Demokratie •• Leìp. zig. 1910. 411

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