Volontà - anno XVI - n.7 - luglio 1963

guentemente, solo delle for~e potenziali che nelle organizzazioni operaie potreb– bero essere influenzate dagli ideali libertari. Raùl Carballeira, si rendeva perfet– tamente conto della situazione quando scriveva: « Noi possiamo avere i nostri gruppi affini però senza perdere contatto coi lavoratori e col popolo in generale. L'anarchismo è come Anteo (1) con la sola ct1Jterem:a che, mentre a questo dava m forza la madre terra, aJ pnmo glie! ha data II popolo», D'altra parte vi sono stati coloro che, provenienti dal campo anarchico~ si sono schierati col sindacalismo, rompendo definitivamente ogni collegamen– TO con gli ideali libertari al grido celebre, canonizzato nella Carta di Amiens del bOb: « li s,ndaca1tsmo oc1:-w.a se :-tesso». in cntram1J1 1 c... s1 - 11 l1more di chi paventando il contagio della purezza, rimase a casa in pantofola a discet– tare sulle differenti interpretazioni dell'anarchismo, o di chi ruppe il "'cordone ombelicale» con l'anarchismo - i1 risultato è stato un calo della nostra influen– za nel movimento operaio. Sono ormai lontani i giorni in cui Bakunin scriveva: "'Ciò spiega il mera– viglioso sviluppo della Associazione lntema:donale dei Lavoratori, associazione che, fondata àa appena sci anni, conta già, in Europa solamente, più cli un mi– Jione di aderenti» (2). Bakunin aggiungeva che il giorno in cui tutti gli operai avessero aderito alla Prima Internazionale la rivoluzione sociale sarebbe stata un fatto e lancia– va anatemi a una parte e all'altra: agli individualisti "'la cui tendenza porta l'individuo a conquistare e stabilire il suo benessere, la sua proprietà, la sua felicità, contro il resto del mondo, a detrimento ed a spese di tutti gli altri> (3); ai demagoghi, giacchè «solo un numero piccolo di individui si lascia guidare dal. • la «idea» astratta e pura. I milioni di uomini, le masse, non soltanto nel seno del proletariato bensì anche in quello delle classi illuminate e privilegiate, si lasciano trascinare soltanto dalla potenza e dalla logica dei fatti .... Per interes– sare, quindi, e per attrarre tutto i proletariato nelia sfera dell'Internazionale, era ed è necessario avvicinarsi ad esso non con idee di carattere generale ma con la comprensione reale e vivente dei suoi veri mali»; e metteva persino sul– l'avviso gli organizzati di fronte alla corruzione degli incarichi: « E' chiaro, quindi, che l'assenza di opposizione e di controllo continuo si converte inevi– tabilmente in causa di depravazione per tutti gli individui che si trovano inve– stiti di non importa quale potere sociale» (4). L'anarchico che più profondamente è penetrato nel cuore del tema è stato, senza dubbio, Malatesta. Ininterrottamente, la sua penna si è occupata a base di chiari e succinti lavori così peculiari in lui, del problema del collegamento 404 (I) V. GARCJA: Raùl C.::trhtillelra. Contributo ad una biografia. (2) L'E111r,lre 1,nouto-~~rm:mique et la Révolution ,oclaJe, I livraison, 1871. (3) Confércnces faites aux ouvriers du Val de Saint Imicr, 1871. (4) Proiestatlon de l"All1ance - 1871.

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