Volontà - anno XVI - n.6- giugno 1963

Riflessioni sul... "gioco politico,, E~c~i~~~on 1 : ; ;i t:is~!te~:ig~~:~: circ.:1 il carattere fondamentale che sa– rebbe proprio degli individui in gene– re: « L'uomo è un animale politico,., 11 celebre stagirita, probabilmente, in• tendeva che rra tutte le specie animali, quella umana è la sola che può rag– giungere forme di governo elaborate in modo razionale, mentre che i siste• mi organizzativi o di difesa in genere delle altre specie, anche se talvolta im– plicano procedimenti ignoti o sugge– stivi, seguono sempre linee del tutto naturali. E diciamo «probabilmente,. in quanto le opere di Aristotele, essen– do state in buona parte redatte sotto forma di appunti, o comunque rimaste prive di elaborazione definitiva, hanno dato luogo a numerose e contrastanti interpretazioni. In un certo senso pos– siamo però dire che Aristotele, anche se non lo ha esplicitamente dichiara– to, poneva Ja • vir1ù politica» come il carattere fondamentale che differenzia, in modo s1raordinariamente elevato, l'uomo dalle altre specie animali. Più tardi, altri filosofi hanno tentato di dimostrare che è l'intelligenza la pietra di paragone per eccellenza che serve a distinguere l'uomo dall'anima– le , ero e proprio. Ma si tratta di una dimm,trazione che non ha più il valo– re di un 1empo. Anzi, sotto certi aspet– ti, l'uomo si dimostra spesso un es– !Scre piuttosto stupido; e per stupidità non intendiamo. in particolare, un co– mune stato cli natuurale deficienza psi– co-fisiologica, per il quale il singolo individuo può anche non avere alcu– na colpa, ma intendiamo piuttosto quel procedere irrazionale, o meglio quella particolare e indefinibile testardaggine di abbordare i problemi della vita, o sociali in genere, sempre da un mede– simo punto di vista e sempre con le stesse insufficienze di spirito e di for– ze liberatrici, cioè ritornando, presto o tardi, negli stessi e sostanziali errori, anche se, formalmente, i sistemi adot– tati differiscono dai precedenti. Simile stupidità è naturalmente meno diffusa nei settori tecnico-scientifici, ove un procedere più oculato ed una più chia– ra valutazione dei fattori in causa, im– pediscono abbastanza bene inutili di– spersioni di fori:c e di valori (salvo nel caso di grandi gare scientifiche a sfon– do politico ove, d'altronde, viene un momento in cui la natura stessa delle cose ed anche una certa ragionevolez– za degli ambienti scientifici, pone na– turalmente un limite, e quindi almeno un generico rinsavimento). E' invece più sentita nei settori propriamente e– conomici, ove sperperi di ogni specie, deterioramento di cospicue quan1ità di merce, spesso causato da ostacoli do– ganali o burocratici in genere: disqui– libri di produzione o cli distribuzione dovuti non a fattori imprevisti, ma ai pregiudizi cd alle corte vedute che im– peravano già nelle basi di partenza, ne possiamo osservare in ogni tempo e in ogni luogo. Non tentiamo poi d'inda– gare nel campo strettamente politico– militare, poichè in questo seuorc la testardaggine non si misura, e per di più solo in poche circostanze può avere delle attenuanti. Naturalmente anche noi, in qualità di pensatori o di semplici lavoratori li- 325

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