Volontà - anno XVI - n.6- giugno 1963

dello 5tato•caserma. llludendosi di prepararsi all'assalto della società capitaJista ne hanno invece cementato la ricostruzione. Ed oggi il movimento dei lavoratori socialisti e comunisti si trova sulla stessa strada bloccata dei lavoratori cllttolici: lolle frammentarie e spezzet• tate, critiche frammentarie e spezzetlllte. La stessa illusione annebbia le loro coscienze: che la giustizia socitlle può trovtlrsi scritta nelle leggi economiche del capitalismo privato o di Stato. li dii,logo fra ca1tolici e socialisti è un dialogo fondi,to su/l'equi– voco, che si trascina tra la noia e l'illusione, lo sbadiglio e le mez. zc parole. Qualcosa di più importante sta maturando all'infuori di questo slogan e di questo snaturamento delle idee. Da qualche tempo sono infalli venute a cadere le condizioni che han potuto finora trattenere queste masse proletarie nel vicolo cieco delle lotte addomesticate, del sindacalismo neutro e della critica prefabbricata. Queste condizioni erano i miti della guerra fredda che, solo da qualche anno, son co– mindati a cadere. Dt. una parte le masse cattoliche trallenute dal terrore del conu,. nismo e dalle tentazioni della santa crociata, dall'llltra le masse SO· cialiste frenate per la doverosa atlesa dell'ora X. Jn questo clima. di te11siont, di sacri furori e di attese solenni, anche le lotte e i tempi so· ciuli assumevano una funzione strumentale e subordinata. la sn10bili• razione delle anime, l'allontant1rsi concordato dall'orlo della guerra, mentre significa, per le classi dirigenti, sviluppo degli affari e dei pro– fit1i, per il popolo, significa qualcos'altro. Significa snebbiare la questione sociale dai miti e dalle inibizioni che l'hanno finora offuscata, significa rornpere gli argini loro imposti nell'azione e nella critica. Cattolici e socialisti si ritroveranno non nella commedia del dia– logo, ma nel dramma sociale, nelle battaglie proletarie per l'emancipa– zione umana, contro l'impero dell'imbroglio e della speculazione in cui Stil affogando la società italiana. ALBERTO MORONJ 324

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