Volontà - anno XVI - n.6- giugno 1963

manendo sempre fedele al principio del- 1::i.non ingerenza negli affari degli al– tri; chè quest'atto, costituiva, secon– do lui, uno elci peggiori crimini: cri– mine a cui era doveroso opporsi colla massima energia, tanto che l'intruso fosse una persona, un'organizzazione privata, oppure lo St: :i.to per mezzo di uno dei suoi servi. E' partendo da questo principio che ebbero luogo tutte quelle campagne che furono il suo logico sviluppo: con– tro la proibizione della vendita o del– l'acquisto delle bevande alcooliche; contro la proibizione di giocare alle corse, di giocare altrove, o di prender parte alle lotterie; contro gli ostacoli posti alla libera circolazione, contro quella di offrire in pubblico delle ope- re ritenute oscene, ecc. ecc. Si ritroveranno sempre negli scritli tuckeriani, sotto una forma o sotto u– n'altra, delle affermazioni di questo ge– nere: « Diritto di sovranità su noi stes– si. su quello che noi produciamo, sui nostri affari, e diritto di opposizione a qualsiasi intervento d'autorità esterio– re (dunque dello Stato e dei suoi rap– presentanti). Sostituzione della fona e dell'imposizione, nei rapporli fra indi– "iclui, col conti-allo: base dell'associa– zione volontario. Rigetto della violenza come manifestazione anarchica». Ed è da quc~ti principi che si ritrag– gono deduzioni di questo genere: « Il fine massimo della libertà è l'abolizio– ne completa dell'autorità. - La Chie– sa e lo Staio sono un mostro bicefa– lo... ma il socialismo di Karl Marx è pili pericoloso di tutti perchè più auto– ritario. - La lotta più necessaria da condurre nel nostro secolo è la lotta contro lo Stato. - La Società non è nè una persona, nè una cosa: è una 364 relazione; e un.i relazione non può ac– campare dei diritti. Sono gli individui, e gl'individui soli, che possono accam– pare tutti i dirilli, chè sono essi che formano la Società •· Tali furono in linea generale, le dir· rerenti tesi proposte, diffuse e discusse su « Liberty ». Ma Tucker non fu soltanto un pole– mista o un teorico. Fu un logico sen– za compromessi di sorta. Riveniamo alle campagne di cui s'era fatto inizia– tore. Nel 1875, vale a dire molto prima che uscisse il primo numero del « Li– berty»; essendosi rifiutato di pagare la tassa personale, fu condannato e in– carcerato nella prigione di Worcester (Massachussets). Ma, quando meno se l'aspeuava, le porte di questa «ospitale» casa gli furono aperte, perchè uno sco– nosciuto - che tale è sempre rima– sto - aveva segretamente pagato la tassa in questione, sollevando in lui il più grande dispetto. Almeno così si disse. Nel 1882, allorquando le autorità di questo stesso Stato (Massachussets) proibirono la pubblicazione ln-cxtenso e la vendita del « Leaves of Grass • di Walt Whitman, la medesima logica lo portò a sfidarle apertamente facendo un'edizione di quest'opera non purgata, e qualificata, naturalmente, come por– nografica. Il più curioso fu che le au– tori1à non ebbero il coraggio di reagi– re. Whitman ho spesso detto che mai avrebbe dimenticato la fermezza di Tu– cker « in un momento in cui gli atti di coraggio erano piuttosto rari •- E fu sempre per questa stessa logi– ca che insorse contro l'istruzione obbli– gatoria, contro l'intrusione dello Stato nelle scuole, contro il pagamento delle

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