Volontà - anno XVI - n.5 - maggio 1963

ai momenwnei successi dell'autoriltlrismo e a non lasciarsi miracolare da un apparente benessere. Anche la rivoluzione industriale del capita• lismo. aveva portato un innegabile accrescimento della produzione e della vita sociale, ma questo non ha impedito al proletariato di quel tempo di denunciare le sue basi dispotiche e di vedere il vero progresso non nello sviluppo del capitalismo ma nella sua rovina e nell'emanci– pazione dallo sfruttamento. Al di là di questa congiunturt1 fa.vorevole dell'autoritarismo e del suo successo nel mondo, il problema dell'emancipazione umana sta maturando nei suoi termini autentici. Si avvicina sempre più il giorno in cui i popoli si accorgeranno di essersi ingannati riponendo nello Stato tutte le loro aspirazioni e dietro i fumi dell'incenso ritroveranno il vecchio guardiano del privilegio e della schiavitù umana. La critica anarchica tornerà attuale; le porte del tempo si riapriranno ad essa perchè tornerà a riaprirsi il vecchio conto pendente tra l'uomo e lo Stato. L'inganno più antico è quello di separt1re la massima autorità dal sistema che rappresenta, di farne qualcosa di trascendente, come un dio benigno al quale bisogna rivolgersi contro le ingiustizie del sistema. Un tempo era il sovrano che veniva posto al di sopra delle ingiu– stizie feudali, ieri era il duce che veniva considerato al di sopra del fa• scismo, oggi è lo Stato che viene posto al di sopra del capitalismo. Ai piedi del sovrano si gettava.no cenci umani porgendo imploran• ti una supplica; - il duce non Io sa - pensava l'italiano ingenuo che subiva ingiurie sotto il fascismo. Oggi tutte le aspirazioni di progresso sociale, lo stesso socialismo, non sono che una grande supplica che il popolo pone fiducioso nelle mani dello Stato. Prima che i regni assoluti venissero subissati dalle rivoluzioni eu– ropee, s'era affermata una corrente detta degli illuministi che affidava alla saggezza dei sovrani il compito di eliminare le ingiustizie della società. E chi non si ricorda, alla vigilia del cataclisma guerresco che travolse il fascismo, le ingenue intemperanze dei guf che invocavano dal duce il repulisti di tullo il marciume che si annidava nel fascismo? Allo stesso modo si invoca oggi dallo Stato, suprema. espressione del sisiema capitalista, l'intervento risanatore conrro le piaghe sociali a• perte dal capiu,lismo stesso. · 258

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