Volontà - anno XVI - n.3 - marzo 1963

ottenersi sopprimendo le prime. E dove queste spariscono, z.nche l'adesione alla situazione imperante perde ogni autenticità. Ebbene: il pop0lo cubano non ha nessun mezzo di far conoscere i suoi desideri ed ha perso nello stesso tempo la possibilità di continuare ad elaborare una volontà collettiva attraverso quel processo cli autocoscienza che s'era ini– ziato colla dvoluzione e che ora è stato sostituito da parole d'ordine imp0ste dal di sopra e dal di fuori. E il non ::i.vereorganizzazioni proprie gli impedisce di lottare autenticamente contro gli interventi stranieri, di cui, d'altra parte, viene a conoscenza solo quavdo e come il suo governo lo giudica opp0rtuno. C'è di più: la dittatura cubana in sè stessa è già, in gran parte, il prodotto di tali opposti interessi stranieri che si condizionano reciprocamente. Dobbiamo quindi lottare contro l'intervento del blocco orientale e del blocco occidentale in Cuba. Ciò non \•uol dire che ciascuno di noi non si senta responsabile per il destino di tutti e, in modo speciale in questo momento, per il destino della ri– voluzione cubana: vuol dire che bisogna opporre, alle diverse pressioni imperia– liste, la solidarietà dei p0poli. Se non p0ssiamo illuderci che spariscano le pressioni economiche e le mi– nacce politico-militari nella vita internazionale - in una società determinata in blocco dagli interessi materi.>li e dalla volontà di potere - crediamo che un altro tipo di pressione su scala mondiale, opinione pubblica, stampa, gruppi in, tellettuali, organizzaziolli operaie indipendenti, può aiutare le nazioni piccole a mantenere e sviluppare il margine relativo della loro libertà internazionale in questa giungla in cui si è convertito il mondo. Questo stesso diritto ad autocle1erminarsi c'è l'hanno i popoli nei confronti del regime che parla in loro nome. La necessaria rivoluzione latino-americana, cioè la lrasformazione delle strutture sociali nel senso di una emancipazione su terreno economico, non può venir subordinata agli interessi dei blocchi di po– tenze, nè a quelli delle roinoranzc locali, politicamente e economicamente pri– vilegiate. Questa rivoluzione esige una partecipazione cosciente e volontaria, cioè responsabile, elci gruppi sociali che sono vittime di maggiori frustrazioni: ope– rai. contadini, tecnici e intellettuali, attraverso i nuclei allivi a cui direttamen– te appartengono: università, sindacati, cooperative, eventualmente municipi etc. Per tutto questo, nell'esprimere la nostra solidarietà e il nostro desiderio di aiuto al popolo cubano in rivoluzione, rivendichiamo per esso il diritto ad au– todeterminarsi, attraverso organizzazioni ed istituzioni libere, di fronte alla pres– sione internazionale ed al regime di partito unico. Tale è la nostra posizione sul problema di Cuba e cli tutta l'America _latina. S. Parane; R. Coccio; M. Garcia; F. Rcbagli::ui; T. F. Sicrr.i; José Pìsapia; Alba Silwt Portos; Blas Facal; Scl\'a Sih<a; Luce F:ibbri; E. Grcss.111i; B. Mili:.; In:!s Gilida dc Impcmba; A. Euclidcs E. Silva; Elio G:ucia Ausll; José B. Gomcnsorc; Juan A. Rui:r.. 180

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