Volontà - anno XVI - n.1 - gennaio 1963

Gli anarchici e la rivoluzio• ne russa. Sulla • Rivista storica del socialismo• - n. 15-16 (gennaio-agosto 1962), - Pier Carlo Masini pubblica un interessante saggio critico dal titolo: Gli amircJ1ici i– taliani e la rivoluzione russa. Lo scrit– to l: nccompagnato da una Nota redazio– nale, dove, fra l'altro, si legge: Nella for– ma i11 Ct4i lo p11bbliclliamo, lo scritto te– stimonia sia dello sforzo compiuto da Pier Carlo Masini nel senso da noi au– spicato, (evitare, cioè, ogni tentazione di carauere polemico, secondo un suggeri– mento iniziale dei redattori della Rivi– sta), sia della permanenza di una inter– pretazio11e di fondo dalla quale i redaf– tori... <lissc111011011ettamc111e. Nel processo critico di revisione dello stalinismo e del bolscevismo in genere, si allaccia l'esigenza dì rivedere fotti e awenimenti, attraverso le fonti, onde ri– stabilire criticamente alcune verità che i testi ufficiali, per interesse di parte, mol– to spesso avevano travisato, deturpato o nascosto del tutto. Una di queste verità era • la persecuzione contro gli anarclaici durante la rivoluzione russa fino al 1921 cd il loro totale annientamento negli an– ni successivi •· Il saggio dei Masini, dal– la cui interpretazione di fondo, come so– pra detto, i redattori della Rivista sto– rica del socialismo dissentono, ristabili– sce, di fronte al mondo della cultura, questa verità. Masini studioso e politico mostra nel suo saggio di comprendere il travaglio morale e degli uomini e del movimento anarchico italiano di quel pe– riodo (soprattutlo riguardo al Fabbri, che, sotto certi aspelli, gli è congeniale), di fronte ol primo grandioso tentotivo di Rivoluzione Sociale, dopo circa mezzo secolo di lotte e di propaganda rivolu– zionarie condotte dal movimento operaio anarchico e socialista, dalla fondazione della Prima Internaz.ionalc. Già, nell'agosto del 1920, nella prefa– zione al libro Dilla/Lira e Rrvoluzione, Luigi Fabbri, a proposito della • que– stione•• scriveva: Non pochi confo11dc– va110gli anarchici coi bolscevichi, e qual– che a11a1"clticoparve accettare questo nuovo aggettivo... Ma l'equivoco - pre– cisa, subito dopo - • ebbe breve dura– ta. • Poco per volta quei • pochi anar– cl,ici • che si era110 più o meno lascia– ti abbagliare dal successo di certe for– mule, nuove soltanto per gli ultimi vc- 11111i, riconobbero che esse 11011 rispo11- devano alle proprie precise convinzioni; e le abbandonarono a coloro clte le ave– vano accettate nel loro esatto e preciso significato•· Già, nel luglio 1920 la po– lemica sulla • dittattira • era finita da un pezzo, in w1 consenso 1111a11i111e •· La di– chiarazione di princìpi pro;x,s1a da Ma– latesta al Congresso della Unione Anar– chica Italiana del 1920 a Bologna, conte– neva, infatti, affermazioni catea;oriche as– sai chiare sull'argomento. Lo stesso· Ma– latesta (ne accenna anche il Masini) a– veva espresso sulla •questione• gli stes– si principi, un anno prirna, in una lette• ra a Luigi Fabbri, datata 30 luglio 1919. Le posizioni teoriche sostenute dal Fab– bri sono, secondo il Masini, la parie più solida del libro Dittawra e Rivoluzione. E parlando della Polemica pro e con– tro la dittafllra del proletariato e nel capitolo Le persec11zioni contro gli anar– cltici russi e le ripercussioni in Italia, il Masini, sulla scorta di documenti e di notizie tratte dalla stampa dell'epoca e in particolare da Umanità Nova quotidia– no, passa in rassegna uomini e avveni– menti che diedero vila a quella « pole mica• cercando di dimostrare la • vasti– tà• della stessa ed il fatto che gli anar– chici italiani, nonostante le proteste di 6T

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