Volontà - anno XVI - n.1 - gennaio 1963

zionaria, una chiarissima accusa ai capi per aver abbandonato i princi– pi rivoluzionari, che costituiscono il patrimonio ideale e l'origine del partito. Tali critiche e tali accuse che hanno dato luogo anche ad inciden– ti clamorosi, sono di grande interesse perchè testimoniano della muta– ta situazione e della ripresa del movimento proletario che si ripercuote anche all'interno dei partiti. Tuttavia la nostra attenzione, come abbiamo detto, fu maggior– mente attratta da/l'aspe//o ufficiale e teatrale dell'avvenimento, dal congresso celebrato in Roma col suo codazzo di bandiere, di uomini illustri e di frasi fatte. In questa manifestazione teatrale, le tendenze moleste non vi giunsero o vi giunsero debitamente filtrate e tutto si svolse secondo i piani prestabiliti, sulla riga dei temi e dei contrasti ufficialmente riconosciuti e permessi. Ebbene, quella grande parala ci ha interessato perchè in essa ab– biamo inteso una dichiarazione di fallimento del partito comunista, una dichiarazione ancora più chiara di quella pronunciata dalla base nelle riunioni periferiche. _Quando in un congresso comunista si trattano problemi che non appartengono nè al socialismo nè alla lotta proletaria, ma problemi che appartengono alla lotta imperialista ed alle scelte della politica borghese, ciò equivale ad una dichiarazione di fallimento ideale. Non importa che il partilo comunista sia. forte e che possa diven– tare ancora più forte sul terreno organizzativo e parlamentare: è una forza che non appartiene più al socialismo e non interessa lo svilup– po delle battaglie proletarie. L'uomo in rivolta non può che allontanarsi disgustato da quei con– gressi, dove si finge di parlare di sccialismo ma si parla in realtà delle alternative di potere che riguardano i gruppi dominanti dell'ILalia e del mondo. La parola socialismo, in quei dibattiti, è una moneta falsa, la cui falsità è visibile a primo colpo d'occhio. Il congresso avrebbe certamente guadagnato in chiarezza se si fossero chiamate le cose col loro nome, se la linea cinese e quella russa fossero state riferite alle ragioni di conservazione- e di sviluppo di que– sti Stati nelle diversità della loro attuale situazione interna ed inter– nazionale, anzichè ca'mu/fare queste ragioni con artificiose dottrine. Si è voluto ricollegare la polemica cino-russa all'estremismo o al rea– lismo leninista.; ma l'estremismo sociale delle masse più combattive

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