Volontà - anno XV- n.11 - novembre 1962

10 della <1uale dc\'C essere inleso « come storia dclln eivihà e 11011 come moriti eru• dizione e scqueh di dn1e e di flllli slegati•· L'o1mscolo è denso di nrgomcntazioni in– teressanti e va rnccom1111d11to non «oltanto a quelli che ,•i\•ono la tragc,lin della seuo– la, 11111 anche a <1u11111i interessa il 1,rohlcma di una libcra .!!cuoia. L'oscenità • la legge di riflessione A cura di Vnrmi Scheiwiller e Piero Dra– ghi, in una edizione di duecento copie 1111- 111cratc,1x:r la eollana 11. All'i11se.g,w del pe– sce d'oro 11,serie iconograficu n. 2, è ap, 11arso 1111 \'Olumcno di Rt-::.'i'R\' J\t1u.•:11:/,'o. s«millÌ e /ti legge tli riflenio11e. Oltre alla hibliogrnfia com11le1adelle 011e– re tli llenr)' Millcr e ad un saggio di 35 pagine dcli:, ,wo,'u pubblicazione, contiene ncll:1 11:,rte iconogruficu, trcntu illustrazioni, trn fo10, autografi, ritratti e autoritrani, ciel fomoso :mlore del 111'ropico ciel Cm,cro », del « Colono di Mc,mm;si » e di lanle altre 11ubblicazio11i, iu gran 11nrtc sconosciute nl 1111bblicoirnliano. « P11rl11rcdella naturn e del senso dell'o• sce11it:ì - esordisce il l\liller - non è nr. fallo mc110 ,lifficilc che IJarlare di Dio. Fiu- 1:11110che ho messo il naso negli 6ludi consncrnti all'nrgomento non avrei 1>011110 immaginare la 1>alude in cui mi Sl/1\'0 :w• \'Cnturnndo. Se si comiucia con l'elimologin, si \'ede che i lessicografi non sono meno burloni dei 11olitici, tlci moralisti e ilei giu• risti. AnzilUllo coloro i <1u11lih1111noseria• meule 1cn1ato ili s1ri11gcre il senso ,lel 1er. mine hanno dO\'UIO confossare di non es– sere am1rotlali a nulla. Nel loro To 11,e. pure. Ernsl e Seagle, dicouo che non ci so– no due 1>ersone d'accordo sulle definizioni 670 ~lei t1ei aggetti\'i: osceno, libidinoso, lasci• vo, sconcio, indcceo1e. La Società delle Nazioni stC.!ISasi irovò nell'imbarazzo c1u1111do volle defìnire ciò che eo.~tituiva l'oscenità. D. H. Lawrcnce OYC• \'11 probabilmente ragione quando dicevn che « nessuno conosce il senso ,lella parola osceno•· E s ccondo Teodoro Schrocdeer, che consacrò la vita a lottare per la libcr• 1à di parola, « non la t1i JlUÒtro\•are l'osce– ni1à in nessun libro, in nessun quatlro, US.'l 11011 è che unu c1uali1i1della mente di co– lui che legge e di colui che guarda. Ncuun nrgomcnto è dato 11cr In so111,ressione dclfo lettcr:1tura oscenn, egli dice, che 1•cr incvi. 1;,hili implicazioni, 11011 giustifichi e non nb• hia giustifìcn10 lulle le altre limi1a-iio11iche fo":.ero :11111 libcr1à ,lello s1,iri10 ». Come bene è s11110 ,letto, menziouare 1t1lli i ca11ol:l\'ori 11ualifìcati osceni forchbero un c.1ti1logonoioso. Senza 11nrlare della Bibbia, la maggiora11zi1 dei nostri gramli scrittori, <In Platone n1I Ha,·elock Ellis, da Aristo– fonc a Shaw, da Cntullo e Ovidio n Shn– kcs11eare, Shcllc)' e Swi11lrnrnchanno ser,•ilo da bc~aglio 11ercoloro che sono scm11re in cerca di ciò che è impuro, ir11lecc11te im• morale. In un arlicolo inlitoliito Uberl(Ì cfcJ/Jrl!.~· sio,ie ,,elfo lellerawrn. Huntington Cairns, censore dei piÌI :11,crti di mente e dei 1>ii1 d1iarovegge11ti, insiste sulla necessità di rie– ducare i fu11zio1u1ri incaricati di a111Jlieare la legge. Ed in ((uesta 11ro11ostaconconliamo cou l'autore. Il ,·olumello 11reamnmcia la 1111hblicazio• ne di 1111voh11nc 11iì1nulrito rigunrdanlc lo stesso argomc1110, ,la parte ,lell'Editore Einaudi, 1>er il <111alcci riservi:11110una re. ccn!ionc 1>iù am11ia. stimic

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