Volontà - anno XV- n.10 - ottobre 1962

nella 1.ona del Pollino sono a11punto quelle triassieho del scoon<lnrio, c<,mposlc sp~ial• mc11tcdi cal~ri, di seisli silic<,!Ì e di muroc (composi,:ione di calcari e ugilln). l terreni di origine terziaria sono present.i solo sulla cosfn jonicn, nel tratto che vn d:1 Bianco n Crotone. con <1unlchc isola nei dintorni di Catnnz:iro cd al sud di .Montc– Jcone fino alle fnldc della Piccola Sila. Si s:i che si tratta qui <li !erre ricche io calcari, argille e gesso, con la presenza di resti l,jo, logici come In lignilc cd il petrolio, e tal– Tolta di rocce basahiche di origine vulcanica. Il quatcrnnrio - che offre terreni fertili pcrchè di origine alluvionale - si nota su una piccola foscia che ,·a <la Locri a Siderno e da Crotone ,·ergo la Lucania jonicn, oltre in tre piccolo isole geologiche fra Palmi e Monteloonc, al sud di Nica.stro e nella VnUe del Crnti da Cosenza fino al mare. Que5ta già scarsa nbboudnniia di terreni naturnlmcntc ricchi i:: re!a ancor più scn• sibilc n caus., della serin diminuziooc dcll:t fertilità dovula alla presenza di mntcriali alluvionali rccenli (sabbie e ghiaie se<limcn– taric rinnovttte quns.i :urnunlmcntc: dal XVII secolo in poi gli slorici parlano di tragiche alluvioni tt\'\'Cnute in Calobria nel 1622, 1742, 1827, 1856 e 1880; per non parlare di quelle più vicine n noi <lei 1930, 1931, 1932, 1951 e 1953) com'è soprntullo il caso oclJc zone del Reggino, Monasterace e Catanzaro. Quanto nl periodo nrcaico cd al primario, il primo forma l'impalcatura dcll'Aspro– ruontc, di unn parte della Piccola Sila e di runa la Sila occidentale ( 6110 a l'aola e Nicastro), mentre il secondo è prC!Cotc in alcune zone dclln Piccoln Sila e nella Sila orientale. Si traila <1uin<li in dcfiniti,·a di roccic e conseguentemente di terreni di ori• ginc granitica (fcl<lspalh, gneiss e scisti), perciò t>OCO forlili, inodntti gcncrolwcnte sia al grano che alle leguminose; solo lu segale, l'avena, il grano aarnceno, il cavolo e tal- !i62 volta la potata sono cnp11Ci, in terre del genere, di unn rendita mediocre. Solto le influcn7.C metcrcologichc (specialmente la 11ioggia) ,111csti terreni tendono aU'nrgillos. e sono perciò <111asim1>ermcabili. In brc,•c, da Cosenza fino all'05trcmi1ll me– ridionale della penisola calahra, In forma• ,dono geologica è domi11ata da terreni antichi e 11uindi mnggiormcnte influcnznti dnll'ero– sione e dnl disfoci111c1110, 11ciquali lo gneiw è In roccia fondamentale con traccie minori Ji scisti argillosi e di porfidi ( roccic vulca• nichc acide). Esiste del re!!IOil noto upcllo sismico Cft• labrcsc che si innesta su <1ucstoquadro geo– logico, complicau,lolo. Basti 1icnsnre ai tcr• ribili 1errcmo1.idel 1783, 1905 e 1907-1908. Generalità forestali. Fin dall'epoca di Diodoro di Sicilia il l'OCabolo « sylva » indic:wa sia I:, foresta che la montagna: gli antichi ave,·auo olTerrnto infnui lo s1rctto lcgnu1c che esiste tra la montagna cd il bosco. E per que51a SIC5SI: ragione si è spesso e dovu1111ucdato alle montogne l'nggctti,·o di 11ere, cioè coperte di foreste: Montngne Noire, Sierra àlorem,, Tehernagora, ccc. Qucslo cosciente rispetto si tradusse, nel 111cdioevo, in tutta una serie di disposiidoni comunali con le <1uali, spc– cinlmente nell'Euro11a cenlralc, le foreste del– la montagno ernno protclle dalla messa • cohura e dal taglio della legna, delle pene SC\'Crcessendo previste contro i conlravvcn– tori. rl nemici della for05la - divergamcntc dnnnosi - so1.10: i ,·enti, il caldo, il gelo, la neve, il fuoco, i parassiti vegetali, gli iusetti, i roditori, i maum1ircri sch·atici, il bestiame domestico e l'uorno. Cli ultimi due sono certamente i maggiori. I bovini e gli equini sono dannosi spe– cialmente nei versanl.i ripidi e sui suoli umitli che lnvor,,110 0011 i piedi. La capra, anche

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