Volontà - anno XV- n.10 - ottobre 1962

lkl l'erbu abbonda, 1t1a11giae,ml e rami, i.e poi il nutrimento scarse~gia è addirittura la corteccia delle gio,•ani piante che cade 10110 i 1t1oi de11ti. Lo pecora, infine, prcJcrisce l'erlrn o 90)0 se questa vic11e a mancare 11i nllacc11 ni rami; ma brucando, gli ovini la• glinno l'erba ,·icini.s.llima nl suolo o - tanto pii1 quando 90110nliamali - atrap1>a110 la radice facendo perire la pianticc.lla, d'altra parie gli zoccoli 1nglien1i dei greggi dan• nccgiano o ,listruggono, a 1CCOnda del loro numero. l:a ,·egctazione; per 11ucs10 il p;,• !!COioovino è dn tt1ndanna~ al di aopr.1 ,le.Ile zone forestali e oei bacioi lorrc.ntizi. Qunnto all"uomo, le ragioni che lo banno ~pinto contro la foresta sono numerose. Fin dalln prci.;itoria le 1)01)0luio11i lumno ~apulo usufruire dei frulli boschh•i: ghiun• ,le, 110rbc, ruelc, l)ignoli, nocciuole, cutngne o funglii; hnnno :i.frullalo la foresta oome pucolo per i loro animali (compre1i i 1>0rci) e co111e luogo di caccia (efTeuuata lah·oltu nnche con il fooco); hanno tirato dai boschi t.ia la legna da ardere che il legmu.11eda 1•051 ruzione, Poi !"uomo ha ,·oluto creare dei campi ~trnp111111doli alla foresta, con il diboscamento e l'incendio. Do1)0 qualche nnno di afrut• 1a111c11to, quando l'humus forestale e In !tr @lnnznfertiliunute delle ceneri erano esaurili, si 1>u53uva :illr<we ed il bosco ri1>rcnde,·u lentnmcnte il 1uo posto. Si tagliavano pure tah-olta 1,iante e rami per brucinrH oci 1•0,mpi onde concimarli. Na111ral111c11te,ne5,5uu co11ce1to ruiouale H.iJteva nei rapporti uomo-foresta e que,ta 1i 1vilu11pava spontaneamente ed altreltanto ~1)0ntancame11te era mutilata. • Perfino nel bacino medilcrraneo, malgra• ,lo l'1111tichitàdella coloniiizazioue, si ha do– vunque l'imprcMionc che l'uomo non ha lrovnlo i melodi forC!!tali ndcguali. Le im– mense llistC!O di nraccliie 110110 là 1.cr pi-& nrlo. In queste regioni 1'1101110 èi alalo un me.ravigli050 uboricuhore, wa uu po•ero ,ih·icuhore. Tuui i 1uoi sforzi 1i gono con– t:entrali su qualche albero che è italo com• plelamcnte addo1uca1icalo e mcuo oei auoi carnpi (oljvo, fioo, vite, castag110). Di fronre nlle for1:ste egli ai è a«onlcntnto quasi 5e111• prc di abbandonarle al pa1colo o di tra!for- 111arle io carbono vegetale• - scrive il DcfTontaincs. Esiste apJ)unto anche questo aspcllo, del bMCO oome 110rgcn1edi la,·oro per i boscaiuoli, i carbonai ed i mulallieri. L'ig:nor.rnq del ruolo vitale della fol"Cfla do,·eva portare lo aquiliLrio e la Nn·ina in intere regioni. lnmmzitullo la foresta ha un importantd ruolo clirnatioo. Oltre allo 1ua non indiffe– rente influenza •ulla temperoturo e le pio&ie (le prtti1•il:u:ioni dei terreni ,coperli souo inferiori a ((uclle di cui beneficiano i ter– reni boschivi, poichè la foreata esercita una azione rcgolariuatricc 1ull'umiditi e la lem– peratura dell'11ri11), usa rapJlrclCnta u11'01- 1ima protezione oontro i r:enti. l\fa l'imporlanza della forcua diventa ine– stimabile nel mnnlcnimcnto dell'equilibrio del regime idrioo ( non è un cuo ac, nl"i paui progrediti, csillte un acrvizio pubblioo dello • delle acque e foreste •). Un clla.ro a bosco aS10rbc ogni giorno un11 media di 45.000 litri di acqua, divenendo oos.i una preziosa riserva 11cll'alimcntazione delle sorgenti (l'nbbo11danu di acque tli una regione è in alretta relaziono con la ric– cheua in forcate: le &orgenti 1i esauriscono di rado nelle zone bo.chive e aono più abbon– danli e regolari, mentre 1>erfino il H,·ello medio dei fiumi ai abbuia qu:rndo ti efTet• tuano i.mportanti tagli di OOIICO) cd un fat– tore capitale nella diminu1ione della violcn~ delle inondazioni. • Di tulle le influcn,ic dello forcsu, quelle che agiscono sull'nlimenlazionc idrica dei oorsi ll'nequa e aulla regolariti1 del loro re– gime sono le piÌI im1rortonti, Lo foresta giuoca infatti uu ruolo im1)ortante ,1uanlo alla ca1,aci1à di auorbimento di uo baein,1 563

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