Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962

lruwiniulo nl ili foori cd i11 sospeso <'on• crclo ili Dj11111il11. ri fo11r10 concludere che ,::li • ;1pparnti II nuloritari non po~no di•V• •·ero consentire allo sma,<:hcriu11c1110 di a1;io• 11i deprecahili che, per la logica ,lel aiate• ma. <'O!litui.reo110 la forza e la ,•i111dell'np• f)ar.-to. Non ru lo ,sie~ De Gnulle che, nel 1958. disse rhe le torture cr1mo incrc11ti.al ai.stema e che esse sarebbero state sopf)ressc ro1·esciando la <1uarla repubblica? Contro il • sis1e111a 1111011 ••'C che la ri• 1·olta... • o voi cl,c pùmgeie t(ff1to volentieri ed 11bbo,ufontc111cnte le Jvcuture pauate - tlt1t1(1f'ra11h o il gl1ctto di flarsovfo - vi collocate tra i carnefici di q11ellicl1e JoOrono Of:ti, 11ccon.se11tile cli f11tto al martirio clic s11bi.scot10. in 1:0$/ro nome. ,,11 ,i.si M JIIO i vo. atri occl,i, migliaia cli l)jamila e di Al,nw:I. Op1nue rifiiaate no11 .soltanto certi 1,rocedi• mc11ti, ma il fi,1c clic li 011tori:.:n e li re.eia• mn. Voi rifiutate q11es1ag11errncl,e 11011 o.'111 ,lire il s110 nome, l'esercito clic. a,1ima e f'Orpo, Ji 1111/re ,/ella g11erra. il sovemo vl,e ,,icga ,J,wnnti ,,ll'e.sercito. E mc/tele tutto in opera per dnre e/ficaci11 (IÌ vostri ri{mti. 1Vcu1rn11 terza via... ». 11lihro. che po11cimplicitamente i1 dilcm• 111,1 di cui sopra. •·111euo e meJi11110. g.r. KRISHNAMORTI L'educazionee Il slgnlllcalodellavlla (Edi1;ioni I...11Nuo,·a halia, 1958. pag. 116, L. 800). In un mo11do in cui il co11forn1ismo è 11ll11 l111sedi tulli i raf)porli umnni, ,·cdcr chiaro ilcntro di 11oie nelle cose, cioè CMCrcliberi e diversi, <li••cula l'i111prcsa sempre più dif, lìcilc. Il culto dell'autorità e della tradi– -iionc, cosi connaturalo nelle soeielà, impc• dill(!e agli uomini di ~nsare liberamente. Schiavi di 11ucsla o di 11uella ideologia, di 1111cg10 o di quel 1logma, gli uomini OSSCS8io,. nnli dall'egoismo, 1lal ,lesidcrio di 1•revalcrc, lollan<lo come bestie foroci nella giungla sociale, non si a,•vedono che il mondo cam• mina verso la sua eorupleta dislruzionc. Se l'educazione porta alla guerra, se essa insegnn a distruggere o ad essere dislrutti, scrive K., il suo fallimento sembra evidente. Ma se, romc e ,·ero, lìne dcll'e1\11f"azi11ne C formare 1lcgli irulivi,lui liberi, presupposto per II Juperarc l'at1tago11i.smo trn uomo e uomo •· i priru.:i1>isui <1ual.i!i C basnta lìno 1ul oggi l'educazione sono cerlnmentc folsi. Questi i presupposti di tulio il pensiero del K.. <1ucsto il messaggio cor11enuto nelln sun opera, che abhiamo il piacere ,li prcscnlarc ai nostri leuori. Messaggio ,li puro co11tenu10 liberlario, clic ~!ude il culto dcll'autorilà, ogni forma di mito. che rifiuta - come scrh·c il Vis11lbergl1i nclln prelnzione -, quofo11q11e orga,1i::-0.:io11c che clicliiorato• mc111c o 11umo voglio org,mi::.orc la veritii poggi cioè s11 un sistema cli cre<le11:a e pre– tenda di orgo11i::arlo. Il « conosci le stesso 11 di Socrate ritorna in K. come 1-:onecttobase su e11ifondn tulio H suo pensiero. L'ed11c111;ionci tlcvc rcn– ilcre cnpaei di autoconso11cvolc1.za, per su- 1.1ernree 1listruggcre i11 noi la paurn <'hc ,·i spinge :i conformarci a<I un mo◄lello prcsla• bilito e hloct:a l:i eomf)rcnsione dcliA 1•ita. l.'cducnzionc trndi1;ionnle <'i 1111 resi pnurroi di l)c11sarc ili « modo co11/rnrio ai modelli /isst1ti nella no.strn wcietà, falsomenlc ris,>et– losi della mllorità e delfo com:cn:ione •· Il conC('tlo dcll'edm·nzione come nu1ocdueo1.io- 11e,che il Rou.sscau, tre11t'anni prima delln Hivoluziouc hnnccsc, 111·cvaaff'ermoto, 1•ro. domando CO:iÌ la 1lichiarn1;ionc dei diritli 1lcll'i11fo117,in ad uno ed11ea1.io11c ili libcrtii, ,•iene dal K. riaff'crmato in ur,a 1·isione ra• ,liealmcnlc nntia\•loritaria. Che COSII è il rulto dcll'nutorità? Il K. ci tliec che esso n55umc vnrie forme: • è culto del sapere. de/ s11cceuo. del potere e così via». L'mna• nità cduC'al11al eulto dell'autorità ha dimcu• licalo se stessa. 'cl conli11110alternarsi di ,catione cd 01)1>0si1.ione l'in1lividuo non trova che un mc1.-io per agire: l'autorità. E efo l)Cr sfuggire a se stesso. !M:r 1►11ura <lcll'cs1» ricn'tn nuova. perchè gli C 00111odo,piì1 facile, pcrchè l'auloritii 11011 >0ncdei pro. hlcmi. Il ◄lcsi1lerio ,li sicuruza. (li S11(:(:C!J$0 1 di guatlagno genera paura e 1>0rta al con• formismo, cioè alla • accctto:.ionc dell'mlfo• ritò nelle faccende umane•· « l,'accetta:.ionc dell'a11toritò - scrive K. - è 11egC1:ione dello libertà. W libertà d'altra parte non 1mò essere raggiunto o/traverso il con/or- 537

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