Volontà - anno XV- n.7 - luglio 1962

Al deficit della bilancia corumcrcinlc che nel 1940 raggiunse una media cli 226 milioni di pcsetas oro :.i, volle per esempio ovviare con lo sviluppo spesso artificioso e mal'equilibrato della produzione e dell'esportazione e con la decurtazione delle importazioni e dei crediti stranieri. Instaurò cioè una specie di autarchia, seguendo l'esempio dell'esperimento dh 1 erso 1 ma non meno disastroso, del regime fascista italiano. E per conseguenza, ad immagine dell'i1aliano IRI, 1>romossenel 1941 la nascila dell'INI (Instituto Nacional de Industria), con lo scopo di aumentare la produzione e cli con– tenere il monopolio. Senonchè, per la sua s1essa essenza conservatrice e per le forze sulle <1uali poggia, il regime non avrà il coraggio di operare alcuna riforma di strullura e di realizzare il piano INI; e perciò l'ente si limiterà n creare imprese antieconomiche ed a determinare il rialzo dei prezzi, come pretenderà l'alta finanza che controlla le principali industrie del paese 3 • Anche nel caso di ahre iniziative, scaturite da ponderali e positivi studi, si (aria quasi a gara, da parte degli elementi responsahili nella fase realizzatrice dei piani, per distogliere fondi ed energie: benefi– ciando amici e clienti e danneggiando la colle1tività, con il tacito consenso del regime che ciuegli amici e ciuei clienti effettivamente rappresenta. É u1ile ricordare, a tal proposito, che nel luglio 1939, in relazione al 1>rimo piano di ricostruzione, per il quale il regime stanziava poi la somma di 4200 milioni di pesctas, il conte Galeazzo Ciano osservava che le autorità (ranchistc 1>onevano 1< pili interesse a ricostruire Santuari che a riattivare i traffici ferroviari ancora in pessime condizioni»'. I problemi politici connessi con <ruelli del rapporto fra le classi, e perciò delPordine pubblico e dei provvedimenti da adollare nei confronti dell'opposizione « rossa >1, , 1 ennero affrontati in maniera direttamente pro– porzionale alla paura che Ja Repubblica aveva determinato nelle tradizionali caste dirigenti spagnole. La carica di odio che <1uestcultime hanno saputo, quasi studiatamente suscitare nelle classi lavoratrici <lei paese, in ventitrè anni di abusi e di oppressione, affonda le sue radici nella spietata poli1ica di repressione, realizzata da Franco fin dai primi giorni del trionfo della ribellione militare contro la Repubblica. Ma oltre che aggravare la storica frattura del paese, già denunciata dalla guerra civile, la politica persecutoria di Francisco Franco contribuì notevolmenle all'impoverimenlo della vila economica spagnola. Giacchè depauperò i] paese delle giovani energie su cui esso conta,,a e mediante le quali aveva già iniziata la sua modernizzazione. I tecnici e gli operai specializzati e gli insegnanti .'I che alle persecm.ioni del regime preferirono : Amwrio E,tnrfotico ile E,paria. Edicion Manual (Prcsidcncia ciel Cobicrno, h1ituto Nacional dc Estadislica), 1953, p. 316. 3 Per maggiori nolizie !ull'INI dr. A. DEL BocA. L'altra Spo.g11a. Bologna 1961, pp. 85 ,9gg. ~ C. C1ANO, L'Europa ver.'lo la catastrofe, Milano, 19•18, pp. 439 sgg. 5 Il corpo inscgnnnle fu l'oggclto cli una persecuzione sislcmnlica. Si slinumo n 6000 i maestri fucilati, a 7000 quelli imprigionati: a 12.000 circn quelli destituiti (di essi, nella 391

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