Volontà - anno XV- n.7 - luglio 1962

l'esilio o la macchia - nonoslanlc le sofferenze che lali soluzioni com• porlavano - Curono decine di migliaia e si andarono ad aggiungere a quelli morti durante la guerra civile e a <1uegli ahri che, non avendo potuto o saputo abbandonare la Spagna, pagarono con il carcere o con la vita la loro legittima partecipazione alla vita della Repubblica•. << Già arrestali nelle varie carceri della Spagna ve ne sono 200.000 - seri• \'eva il eonle Ciano nel luglio 1939 1 -. 1 processi si svolgono ogni giorno e con una rapidità che direi quasi sommaria e si basano su <1uesti criteri: i responsabili di crimini sono passati per le armi; gli organizza. lori rossi che prepararono e condussero la rivoluzione senza però mac• chiarsi cli colpe disonoranli sono condannati a pene che variano dai dieci ai venti anni; i soldati deH'esercito repubblicano che furono inqua– drati obbligatoriamente e che non ebbero responsabilità penali durante la guerra, 'iOOO messi in libertà e mandali ai loro paesi di origine dove vivono sollo uno stretto controllo della Falange e della polizia. I con– dannati però possono redimersi ed abbreviare la loro pena lavorando nelle opere di ricostruzione: ogni giorno di lavoro corrisponde a due di pena ... I 6gii dei rossi giustiziati o caduti in guerra sono trallati con grande spirito umanitario: io seno alle organizzazioni giovanili della Falange ,•engono (-usi coi figli dei nazionali. Sarebbe inutile negare che tutto ciò (a ancora gravare sulla Spagna un'aria cu1>a di tragedia. Le fucilazioni sono ancora numerosissime. Nella sola Madrid dalle 200 alle 250 al giorno, a Barcellona 155, 80 a Siviglia, città che non fu mai nelle mani dei rossi. Ma ciò dev'essere giudicalo alla stregua della men– talità spagnola e bisogna aggiungere che anche di fronte a questi avve• nimenti il popolo mantiene un impressionate s1>irito di serena freddezza. AOlaBarcellona, 1200 su 1800 mae!tri). Su 430 professori uni,·crsitari un centinaio era morto per cause diverse, 148 do,·ettero emigrare, 25 \'Cnnero revocati. Frnnco !uppli\'a alla deficienza di profossori con i 11rcti, n quella degli insegnnnti elementari con ufficiali e sottufficiali smobilitali, in f)OMCSSO di 11uestosolo titolo ( tli comhaucnti della ..-Croci11111 •). la cui preparazione pedagogica era naturalmente 11111.la . Agli insegnanti il nuo,•o rc,iimc imponeva l'obbedienza nlle direttive ,!elfo Falange e l'obbligo di 1•artecipare ai corsi di formazione istituiti per In gioventìi c. ooi loro tillievi, alle cerimonie di culto. Stando anche alle prescrizioni del regime, lo Chiega cattolica esercitava J111l111 seuoln un controllo diventato sempre pii1 esclusivo. oon il passar del tempo. I profe.,sori erano, per esempio, obbligati ad 11dat1are il loro insegnamento nl dogma, nllo morale callolicn e al diritto canonico. Per giunta, con deere10 del febbraio 1944, si stabiliva che durante i primi 4 anni del liceo gli studenti seguissero obbligatoriarnen1c i corsi seguenti: Criteriologia reli– giosa, Ecclesiologia, Dogmn, Morale. Diritto pubblico ccclcsinstico, Deontologia. (Ctr. F. G. DRUCUl:RA, 1/istoire contmporaine d'E.spas11e 1789-1950, E,litio,u Oplirys, 1953, pp. 444 sgg.). Sui rapporti Ira lo Stato e la Chiesa e sull'evol111,ionedei medesimi in Spagna, ,.. E. FERMI, Cl,ieJa e Regime i,, Spasna, in Comunità, 1956, n. 41 e 42. 4 Per maggiori notizie sull'argomcnlo sono sufficienti F. G. 8RUCUER,,, op, cii., PI•· •H4 !gg.; S. DE l\1Ao..ut1ACA, Storia ,!ella Spas11a, Bologna, 1957, pp. 5•15 sgg.; A. DEL DocA, op. cii., pa,uim, In particolare, per l'cs01lo degli intellelluali, cfr. A. GAROSC1. Cli intel– lettuali e la KffCrra di Spag11a, Torino, 1959. 7 G. C1ANO, op. cit.• pp. 437 9gg. 392

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