Volontà - anno XV- n.7 - luglio 1962

a11e11a / nw ,li padre esemplare di elevati sentimenti; ,,uò darsi, m.a gli ebrei sterminati ed il popolo massacrato nelle strade non facevano pMlc dell'umanit.à di <Juestisignori. Chi ricorda i bollett-ini di guerra sui bombardam.enti di Lomlra che annunciavllno trion/tmti decine di migliaia di morti? Il nemico è tale in quanto viene posto fuori dell'umanità. Ma chi di noi non ha un nemico? chi di noi non ha tagli.alo qualcuno dalla propria w,umità in virtù di un pregiudizio o di un interesse? E questo taglio non aspetta cl1e un'occasio11e per manifestarsi in tutto il suo orrore. Ognuno ,li noi può essere un Eichmann in pot.enza. Ala questo taglio funesto prima di operarsi nel nost.ro animo esiste già nelle cose. Cos'è il dominio di claue se non una scissione dell'umm1ità che è all'origine di tutte le calamità sociali? Se la violenza è la dege11erazione dell'umanità, fo tortu.ra è la dege• nerazione della violenza. Chi dà un'idea o una ragione alla propria vio. lenza non arTiverà mai a torturare l'avversario; gli uomini clie ricorrono alla tortura han110 perduto ogni fiducia in se stessi e nelle ragioni che dovrebbero giustificare la loro violenza; il mondo che vorrebbero difendere è già crollai.o dentro di loro prima che nei /atti. L'ultimo rifugio è l'ilfo .. sione che l'idea contraria possa ridursi alla fragilità di un corpo umano. Ecco un nemico in loro potere: un uomo che incarna. l'idea. avversa. un'idea ch'essi detest.ano ma che li vince. Ebbene, questa idea è ora ,m uomo, un corpo che soffre, che urla, piange, grida pietà ... ecco la vittoria, il surrogato tiella vittoria, una macabra illusione. Quando quel– l'uonw avrà dal.o l'ultùno lamento sentiranno nei cuori impietrit.i l'eco della loro sconfitta. Per fuggire lo spet.tro della scon.fiua bisogna infierire m di un altro corpo inerme per rinnovare l'illusione che è com.e una droga di cui non si può farne a meno: la tortura è la droga degli esercit.i sconfitti. Finchè i /atti rovinano loro addosso. Non 1>ossiamochiudere <1uestebrevi riP,essioni sulla violen::.a senza toccare il problema che ci assilla come anarchici: la violen:w rivolu.zio,wria. Esiste una violenza riuolu.z.ionaria che si oppone ,,. quella esercitata dal potere, ma se il potere, sci,idendo la società i'n classi, con– tiene in sè la violenza e trova in essa la sua condizione naturale di vita., la rivoluzione affernwndo /.'unità ,lell'uomo contro tutte le barriere sociali, 11uòricorrere per ,r.ecessit.àalla violenza ma per superarla e cancellarla dalla societ.à umana. i11e11tre le grandi centrali del potere minacciano cinicamente la morte totalitaria e ,,raticcmo la politica della fine del mondo, è pi1ì che mai at.tuale la ri:cerca di mezzi flÌÙ inerenti ai principi della rivoluzione liberatrice e,l uni.ficat.ricedella società. ALBERTO MoRoN1 389

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