Volontà - anno XV- n.7 - luglio 1962

Augusto Masetti, da S. Giovanni in Persiceto, richiamato, anarchico. ha colpito il colonnello Stroppa mentre questi arringava la truppa a non aver pietà verso i barbari ed infedeli di Tripoli e di Cirene, Non fu il raucore personale ad armare la mano cli Masetti, bensì la protesta, l'unica che gli fosse concessa in quel momento, la quale aveva uu duplice sig.nifìcato: reagire coutro il so1>ruso ed il dispotismo di coloro che dominano e reagire anche con11·0 la pusillanimità e la <·odardia di quanti e< s'immolano al trionfo dei loro oppressori n. 3 Tra il comportameuto di Masetti e quello di un obbiettore di coscienza esistono delle differenze sostanziali che pongono il problema dell'antimili– tarismo, se non proprio in forme antitetiche, certamente in maniera con– trastante. Non si vuole qui sminuire quella carica di coerenza morale contenuta nell'atteggiamento dell'obbiettore di coscienza, nè si vuole indicare nel gesto di Masetti una mct0<lologia ,m1imilitarista: tu1t'altro. Si vuole sol. tanto sottolineare la diversità di intensità o di grado della protesta, la prima cffeuuata in forma pacifica, costumata, spirituale, la seconda impe– tuosa, indiscriminata, rivoluzionaria: diversità che si manifest.mo soltanto in di1>cndenza di formazioni ideologiche differenti. In Masctti s'è cercato di trovare una contraddizione tra l'affermato 1nin• cipio umanitaristico dell'anarchismo e la volontà, contcuuta nel suo gesto non equivoco, di uccidere. Una contraddizione a1>pal'Cntc se si analizza a fondo il moto improvviso di sdegno e di ribellione inquadrandolo nel clima di retorico e prezzolato entusiasmo per quella che doveva essere la passeg– giata trionfale per la conquista delle (( province romane>) d'Africa. Il com– portamento di Masctti ha un significnio ben preciso: oltrepassa il materiale gesto del ribelle, supera l'apparente eou1raddizione e si 1>onecome legit• tima di(esa, come stato di necessità che impone l'offesa per non perire. Si pone, cioè, !lOll soltanto come aperta opposizione a quanti alimentano la convinzione dell'ineluttabilità delle guerre, ma altrcsì come inequivocabile dichiarazione rivoluzionaria n quanti soggiacciono all'inganno dei guerra– fondai e d,:i persuasori della fatalità bellica. 4 Da parte di alcune associazioni democratiche viene, da tempo, agitato il problema degli obbiettori di coscienza per i quali viene demandato un riconoscimento giuridico a mezzo di precise ed appropriate norme. Contro questa giusta pretesa - giusta perché le predette associazioni credono nelle virili taumaturgiche delle leggi - gli oltranzisti guerrafondai 402

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