Volontà - anno XV- n.6 - giugno 1962

sione e il timore dell'aggressione si nutrono l'uno dell'altra. Non è possibile im1>cdirc aggressioni o interventi negli affari di un paese da parte di altri 1>aesi 1 cosieehè ognuno possa vivere secondo le proprie vedute? Noi pos• siamo disapprovnre il modo di vita di un paese, e il nostro modo di vita può essere disapprovato da altri. Ma è poco probabile che noi riusciremo a convincerli usando la forza e la coazione. li solo metodo pratico è di ammettere che il mondo è vario e diverso e che gli uomini hanno dh•ersc credenze. C'è molto male nel mondo e bisogna cowbaucre jl male, ma ciò non potrà farsi con metodi che sono essi stessi uuth'agi, nè, tanlo meno, con l'odio e Ja violenza ». La politica dell'India deve dunque conformarsi u questo fine, adat• tarsi a condizioni mutevoli, ma conservare questi obiettivi. Parole d'uomo di stato, pari a quelle che tutti gli uomini di stato J>ronuuciano. Jl tema resla sempre identico ed è ben lù tutta l'arlc della politica: parlare per non dir nulla, da una parte, giocare sulle contrad– dizioni dall'altra. Questa politica viene precisata in un altro messaggio radiodiffuso, indirizzato dal primo ministro alla nazione lo stesso anno, nel quale si chiede che i problemi internazionali siano abbordati in uno spirito di pace. « La pace non si può acquistare con un compromesso con i.I Male, nè con una capitolazione. Nè può essere mantenuta con dei metodi che costituiscono essi stessi la sua negazione. Oggi se parliamo di pace, tavolta ci si inganna e si crede a una politictt di pacificazione con il Male. Lo spirito di pace manca completamente oggi, e per molli l'unica alternativa alla capitolazione sembra essere Ja guerra con Je sue terribili conseguen– ze». « Eppure - continua Nehru - vi sono certamente altee alternative molto lontane dalla capitolazione e che portano al fine desiderato, ed è in questo spirito che noi abbiamo tentato di abbordare i problemi iuternn– zionali. Noi non siamo dei pacifisti, noi abbiamo un esercito, una marina e un·aviazione e se il pericolo ci minaccia li utilizzeremo, ma noi non ccr• chiamo di dominare altri popoli •· Il primo ministro ha fotto poi risaJtare quando l'India ha lavorato in tulla sincerità per la causa della pace. « Noi siamo stati lah•olta incompresi dai nostri amici, ma penso che nello insieme ora ci si renda conto dell'impulso dominante che governa i nostri 111ti: il desiderio di contribuire al man lenimento della pace mondiale », Non ignoro cerio che i discorsi dei capi di Stuto !.anno in sè una grande parte di opportunismo insieme con una buona parte di ipocrisia, presentate come ~iflesso di una sincerità senza Callo. Non facciamoci, ahinoi, abbindolare da <ruesti artifici, e neanche da questo altro messaggio del Presidente della Repubblica per l'anniversario dell'indipendenza dclt1ln– dia: « oi abbiamo latlo la nostra scelta - diceva il Dr. Rajeudra Prasad - cd essa è conforme agli ideali storici del nostro paese e agli inse– gnamenti del nostro maestro Mahntma Gandhi. Noi sosleninmo la dignità dello spirito umnuo, il regno della giustizia e della. ragione, come lo slabilirsi e il perdurare della pace ha le nazioni e le classi della socictì1. Noi crediamo che è soltanto allraverso In ricerca di <111esti ,•alori che noi 335

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