Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962

che gli uni a1taccav11uo e gli nitri difendevano; lolle [ra gruppi rivali, mai con fine di rappresaglia contro ì transfughi, L'assassinio di Roldan Corlada Eu sfruttalo dal P.S.U.C. come un Catto di vendetta politica, per a\'vclcnare il clima di ostilità già crealo contro la C.N.T. ed in vista della grande provocazione che non sarebbe tardata a verificarsi. Il P.S.U.C., iu occasione de11a sepoltura del cadavere, orga– nizzò un'importante manirestazionc di forze armate militari e cli polizia che sfilarono con fare provocatorio per le principali strade di Barcellona per varie ore gridando slogan 1uinaeeiosi contro gli anarchici. Le minacce non tardnrono ad essere realizzate. Due giorni dopo l'at– tentato di Moli11s clc Llobrcgc,l clementi stalinisti insieme con reparti di cc,rabincros del governo centrale occuparono la frontiera al confine con lu Francia cd entrarono in urto con le milizi<" della C.N.T. che fin da] 19 luglio 1936 si incaricavano del control1o dcJla zona. In un'imboscata nei pressi di Puigccrdà vi furono tre morti tra militanti deJla C.N.T. L'agi– tazione si estese in tulla quella zona di frontiera con 1'nccorrere di rin• forzi coufedera1i da Lerida, Arngòn e Seo de Urgei. Gli aggressori rimasero bloccati per alcuni giorni. L'incidente fu a1>pianato per l'intervento dei Comitati dc1la C.N.T. di 8arcellon11 con la dimostrazione degli intrighi. nei fatti di Puigcerdà, da parte del go,•erno centrale. Si giunse al 1° Maggio darn particolarmente festeggiata in Spagna in ricordo dei Marliri di Chicago. L'elettricità che saturava l'atmosfera lecf fallire la celebrazione in un ambiente di fraternità rivoluzionaria. Il go– verno centrale, prese pretesto del dramma che si vh•eva al [ronte e daJJa necessità di intensificare la produzione di guerra, per dichiarare la giornata giorno di lavoro. A Barcellona la polizia lavorò molto molestando i cit– tadini con fermi per le strade e !)Cr<ruisizioni. Gli affiliati alla C.N.T. erano disarmati ed arrestati. Le tessere e gli altri contrassegni confoderali distn1tti in presenza dei possessori, alcuni erano anche oggetti di impro• peri grossolani. 11 2 maggio Soliclc,riclacl Obrera scriveva: « La garan:r.ia della ri,•oluzioue è il proletariato in armi. Voler disar– mare il popolo significa co11ocarsi dall'altro Iato della barricata. Per con– siglieri o commissarii che si sia non si può ordinare il disarmo dei lavo– ratori che lottano contro il fascismo con pili gcnerosi1à e eroismo che tutti i politici de11a retroguardia la cui specialità e impotenza nessuno ignora. Lavoratori: che nesuno si lasci disarmare per nessun motivo!! Questa è la nostra consegna! >>. Era il prologo ciel grande dramma. (conti,111(1} JosÉ PE::rnATS 186

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