Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962

private, alle orgtrniz::cr::.io11i ecclesiastiche, e l'enumera::.ione po1,.ebbe con~ tinuC1re, ma non vogliamo a,moiare i nostri lettori. Si sa che la politica ha le sue esigerr:.e, richiede sacrifici tntlici, ideo– logici. E gli apparentamenti in passato, le svolte a sinistra in wrso si. debbono pur pagare in qtwld,e modo. Del resto i politici di professione so,w sempre pronti a tali sacri.fici, pur di salire un poco più in alto, cd essere ammessi a 1.u11i quei diritti e privilegi che si hanno qmmdo si par– tecip<i alle cosicleuc respomabilità di potere. Clii ci perde i,1, questi com– promessi, in questi taciti o aperti merc,ai, è il popolo italiano il quale, oggi, deue sopportare <Juel giogo che è il Concordmo e che si è fatUJ ancora piiì pesante che ,ti tempo del f,,scismo. (E' bene non dimenticare che quando, dopo la stipula::ionc dei patii tra Vaticano e l'Italia musso– linfom,, le organiz::a::ioni cattoliche pretesero di fare della politica, Musso– lini richiamò all'ordine le twtorità del Vaticano e il 2 settembre 1931, con l'ari. 43, ne precisò bene i limiti e gli scopi). Do.poco si sono chiuse le cerimonie del centemrrio dell'Unità italiana. Anche se si sono svolte in tm clima lii festa, ,li retorictt, co,i molto spreco di danaro che avrebbe potuto essere meglio im,pieg"to, si pouono co11- $iderarc i fu11er(lli della cosidetttt tra<lizionc laica del Risorgimento. Il XX settembre è una d,aa che ornrni ne.unno più ricorda. E chi, oggi, si O!ti,w con forz(I e costtrn:.a tr denunciare la clericali:.::a:.ione dell'Italia co,i tutti i mali che 11edcri.vano., è accusato di "ieto anticlericalismo, di man– canza di rispetto lilla Religione, come se la politica che la Chiesa ha sempre fatto e sui facendo avesse qualc/1ccosn di comune con la religione. Ma com'è possibile 11011, essere anticlericoli, se ci si tiene davvero ai ualori delhi libertà, in un paese doue dilaga un clericalismo aggressiuo? Quando a Roma, il 6-7 aprile 1957, si terme il VI Convegno degli « Amiei del it1o,1do )1 sul tema « Chiesa e StalO », Gaetano Salvemini, non potendo partecipar-vi perchè già gravemente malato, inviò un suo inter– vento scriuo in cui chiedeva l'abolizione totale del Concordato e ribadiva che davanti al t.ouilitarismo della democn1::ia crist,ia11a bisogmwa opporre un (< anticlericalismo non astratlo ma concreto, con sorveglianza e aggres– sività in ogni ora ». Ci pare, se la. memoria non ci tradisce, che C. Salvemi11i fosse il solo a chiedere tale misura. Ed nllora in certi ambienti, in cui Soluemi11i 1wn conta1,•ache degli amici, la smi richiesta fu giudicata inopportuna. Percliè è ormai corivinzio11e elci laicisti clie il Concordato si debba accettare così com'è e che la sola cosu che c'è da fare è d'impedire che il Varica110 ne faCcia delle viola:.ioni. Ecco come ra.gionano: << Ci rendiamo co,1to che 11011-si può disfare il già fatto senza sconvolgimenti che forse 11011- sono augurabili, oOrinmo (perciò) <Jliesto co11~pron~esso: accordianwci su una interpreta.::ione onesta e liberale della Costitu::ione, dateci questa gararr::ia e noi vi diamo la garcmzia di accettare <Jud regime costituzionale clie è pure il risultato degli accordi fra Mussolini e il Vaticano, seri:a 11retendere 67

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