Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962

con gli ebrei (nuche per il semplice fallo che i giovnni arabi conoscono l'ebraico, mentre i giovani ebrei preferiscono studiare, a scuola, l'inglese o il francese, in tal modo precludendosi ai contatti con l'ambiente imme– diato in cui vivono); che non ebrei coscienti della loro posizione di padroni, o quantomeno al corrente della quotidiana sostanza dei rapporti fra i due gruppi cLUici e delle condizioni di vita della minoranza araba iu Israele. Non c'ern insincerità do. parte dei giovani ebrei da me conosciuti, molti dei quali es1remament simpntici e impegnati su posizioni politico-sociali di sinistra, persino pacifiste; c'era soltanto troppa ignoranza. Negli arabi, im•ecc, la paurn di parlare crn evidente, per timore di rappresaglie da parte dell'autorità: un atteggiamento psicologico vicino a quello che i giornalisti benpensanti definiscono, quando descrivono un paese d'oltre cortina (mn che non impiegano mai se si tratta di mm delle trenta dit1ature appartenenti al mondo libero, a cominciare dalla Spagna), come e< terrore », e che in realtà non esi.ste neppure in qualcuno degli stati comunis1i. Alla mia richiesta che un arabo del campo facesse un discorsello intorno ni rapporti con gli ebrei, In risposta è stata mollo sem– plice e chiara: « Siamo maestri, assistenti sociali, proCessori di scuola media, per lo pili pagati dallo stnto; se diciamo ciò che pensiamo e ,,eugono a saperlo, v'è pericolo di perdere il posto, o di avere delle grane in un modo o nell'ahro ». Alla fine di unn breve storia di come nacque Israele, ratcontata con voce un po' tremante dall'emozione ma con onesta semplicilit da un giovane ebreo di famiglia pacifista, messo iu congedo pochi giorni prima dj 1>rcnder parte al nostro campo, bo pregato gli arabi presenti perchè uno di loro rifacesse, brevemente, la storia di quegli stessi anni alla rovescia, cioè visti e vissuti da 1>arte araba. Ma non ostante le mie sollecitazioni e le assicurazioni di indennità ad opera di un anziano volontario ebreo del Servizio Civile, sulla base dell'amicizia esistente ira tutti i volontari e per gli scopi stessi della nostra organizzazione, l'invito è staio respinto senza tmn parola di pubblica giustificazione; e la serata si è spenta in un silenzio imbarazzaute, in un clima di disagio per tutti. Tuttavia nei giorni seguenti insisto, ascolto le scuse degli arabi per non aver parlato, prendo contatti particolari con qunlcuno di loro; e alla fwe li sblocco. li gruppo dei volontari arabi si riunisce separatamente, discutono, e mettono insieme una lista di argomenti, di rivendicazioni, di lagnanze, che uno solo di loro espone per tutti, nella riunione generale; cui partecipa anche gente del moshav. Si noti però che chi parla si trova, o crede di trovarsi, in uua posizione 1>rivilcgiata 1 percbè non dipende dal govcruo, per il suo lavoro: è il dirigente di unn media florida azienda. (Successivamente, qunndo sono giù in Italia, mi scrivono nitri compagni del campo, che Yusuf ha passato, in ottobre, una settimana in carcere: di certo non per causa di quella discussione; probabilmente perchè gli piaceva troppo la liberti,; che per tm arabo di Naz11reth significa innnnzi– tutto andare dove vuole e <1unudo , 1 uole, senza chiedere il permesso alle antoritì1 militari ebraiche della sua zona di residenza). Ec<·o il riassunto del rnpporto di Jusu( (arabo cristiano) e degli inter- 101

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