Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962

(2 • conii11uadul n. 1) Note da un soggiorno in Israele Arabi ed ebrei O U N' A L T R A relazione estremamente interessante, soprattutto per la discussione seguitane, e per il solo fatto che ambedue abbiano avuto luogo in Israele, in un clima di libertà e sincerità, è stata quella di un arabo sui rapporti fra arabi cd ebrei; ma per ottenerla ho dovuto lavorare per due intere seuimane. Appena arrivato (e subito accolto nel comitato del campo per le attività del tempo libero, come mi capita sempre, data l'età e la lunga .esperieuza nel Servizio Civile), propongo il tema agli altri membri del comitato, ma senza il minimo successo: preferiscono che io parli dell'Italia, un ebreo tracci una breve storia <l'Israele, ancora io esponga alla gente del moshav storia, fini e metodi di lavoro della uostra organizzazione, una ragazza francese racconti del suo campo in Russia - e tutt'e quattro queste relazioni trovan (eliccmcnte la scrn e il pubblico adatto - pur cli evilarc una materia per certo molto scottante, ma l'unica che valesse davvero la pena d'esser discussa in quel luogo e fra di noi. Un insegnante ebreo, capo-campo prima di mc, storce la facci.a, soggiunge che il problema è talmente grosso che non basterebbe il tempo per esa– minarlo proCoudameute, cd è sincero, ne sono convinto; una ragazzina ebrea, di sedici-diciassette anni, quando le parlo del mio proposito, accen– nando - obiettivamente, senza partecipazione - a qualcuna delle discri– minazioni a danno degli arabi, di cui sono venuto a conoscenza, impalli– disce di rabbia, si fa di gelo c passa immcdintamcntc da una visibile sim– patia nei miei confronli a un a1teggiamento scostato e come sospettoso; una volontaria araba, sui venticinque anni, dotata di molto buon senso e di gramle pratica nel SCI, mi consiglia di evitare la discussione di un argomento così. scabroso che - come lei ha potuto constatare altre volte - « fa il sangue marcio, lascia tutti con l'amaro in bocca e roVina l'atmosfera di un cambio di lavoro; e il segretario della branca israeliana del Servizio Civile [un ebreo], che ha approvato, anzi stimolato l'idea, <( è un pazzo ... è un mio amico ... lo conosco bene». Gli altri ebrei del campo non si oppongono, ma neppure fan qualcosa per sollecitare la discussione, - mi sembra di capire - uu poco per pigri– zia, un po' perchè han paura che non si svolga in modo tranquillo, e sopra– tutto perchè temono di esser posti di fronte ad affermazioni e a fatti, cui non siano preparati a rispondere. Per quanto riguarda la mia esperienza, e limitatamente ai contatti con i giovani e giovanissimi, ho trovato pii1 arabi consci dei loro interessi, dei loro diritti lesi e piìt capaci di discuterne 100

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