Volontà - anno XV- n.1 - gennaio 1962

R V S T E (COMMENTI) La Spagna r•ale • gli esiliati Fra i tonti scritti che ci capila di leggere sulfo. Spagna, ci è parso degno d'essere se– gnalato quello di Victor Alba • Ritorno alla sorgcnle i, (Cenit, settembre 1961) per la sua sincerità, per la mancanza •li luoghi comuni, per il suo l'Onlrihuto a veder chiaro i pro– blemi attuali della Spagnn ed a capire qua– le i.· il compito che spetta agli emigrati spa– gnoli. Victor Alba lasciO la Spagna nel 1945, dopo aver pa8Slllo qualche anno in prigione. Hecentcmente potè ritornare nel proprio pae– se e misurarne il polso: nello scritto suci– tato riassume le sue impressioni e le sue ri– flessioni sul paese e sull'emigrazione spagnola. C'C lfo stupirsi, egli dice, della gramle ignoranza degli spagnoli di Spagna e di (1uclli all'estero sul loro paese del quale igno– rano i prohle111i reali, ed ignorandoli non si rendono conto nè deUe difficoltà che prc• sentano, nè del modo di inlervenire effica– ecmcn1e ncll'nttualc situazione spagnola. Lo preoccupazione maggiore degli spagnoli è di ~a1lcre quale sarà il regime che potrà suc– cedere a Franco: monarchia, plebiscito, re– gime militare, ecc. E' una questione secon– (lnria che non può, in sè stesso, costituire un valido motivo di lolla. l motivi concreti, cnpoci di coalizzare le forze d'opposizione esistenti nel paese, sono, invece: terra, go– verno, decentralizzazione, diritto di essere insoddisfalli e di poterlo manifestare L'autore trova che l'emigru:ione politica s1,agnola non ha fatto niente su questi pro– blemi, perciò, a partire da un certo mo– mento l'esilio è di,·entato un peso morto. Due errori rimprovera all'emigrazione spa• gnolo: I) non ha saputo fare clella Spagna un problema nè per gli spagnoli, nè per gli stranieri (bisognava far capire che, no– nost:mte i ri~hi, era meno pericoloso per la Spagna sbarazzarsi di Franco che con- servarlo nl potere); 2) l'incapacità teorica dell'emigrazione per 11011 aver saputo trasmct• lere la proprio es1,criem:a alle nuo\'C gene– razioni spagnole per cui l'attuale opposizione al regime non ba una bussola. Tutta l'emigrazione desidera, più che altro platonicamente, la caduta di Franco, ,ma nessun socialista, nessun i111orco-sir1dacalisln o repubblicano saprebbe rispondere a quc– s111domanda elemenlare in politica: « Se tu avessi il potere domani manina, che cosa fa. resti innanzitutto?» Va bene cacciare Fran• co, 111a quello che occorrerà sarà togliere la Spagna dall'immobilità in cui si trovava con il regime franchistn. Perciò è necessario un programma e dclJe prospcnh·e per In (uturn Spagna. E questo è il momento buo– no per agire. E' evidente il declino lici gruppo dirigente, e 11iù cli tutto cli (lucllo di Franco. Si fo più che mai sentire la necessità di cambiare strada nelle manifestazioni degli studenti, dei contadini, dei lavoratori in ge– nere e della classe medio. L'emigrazione può riempire i suoi com– piti facendo profittare le nuove generazioni della sua esperienza politica. Sono necessarie perciò delle pubblicazioni, degli studi, lici mezzi d·informazione, delle emissioni radio– foniche, delle scuole per preparare militanti ('apaci di aiutare l'opposizione al regime ecc. Non mancano, secondo l'autore, spagnoli e• migruti che hanno follo fortuna, spedal111c11- tc in America, e che potrehbcro finanziare tulto (1uesto lavoro. Nel gioco deHe forze in allo attualmente in S1>agoa V. A. vede che le destre .spagnole e la Chiesa ad uo cerio momento saranno co– strelle a lasciare molto per poter consen·are qualche cosa e potranno anche arrivare n bultnrc a mare il eaudillo. Bisogna che sia• no l'emigrazione s1lag11oln e le fot2e di op– posizione all'interno o creare le condizioni dd crollo di Franco e ad in~rirsi con un progrnmnm e llelle prospe11i,•e capaci di .!U· 61

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