Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

Analogie tra pacifisti integrali e anarchici E' INNECABILE che tra anar- chici e veri pacifisti integrali c'è una somiglianza nel loro com– J>Ortamcnto ,·erso gli Stati e verso i governi a proposito della pace. Gli uni come gli altri denunciano, giuslamentc, l'atteggiamento bellico– so degli Stati e dei governi che, per la loro stessa costituzione non pos– sono agire altrimenti cd è perciò che pesa su di essi un'inappellabile con– danna. La tesi che avevo presentalo al lX Congresso dei W.R.I. (Resistenti Internazionali alla Guerra) in In– ghilterra nel 1958, e che avc,•o e– sposto nelle giornate di studio dei giovani pacifisti internazionalisti, nel 1960 a Clyne Castle, sosteneva <ruel mio JHIOIO di vista. Ed ecco che ne1la seduta imtugu– rale del X Congresso dei W.U.l., te– autosi a Gandhigram, in India, nel dicembre 1960, il presidente del Con– gresso, che è anche presidente del– la Fondazione Nazionale Gandhi (di DcJhi), G. Ramachadram, parla nel– lo stesso spirito e riconosce, conc1u– dendo il suo discorso, l'impotenza de– gli Stati e dei governi a promuovere un'azione in favore della pace. « Io non credo a} sacrosanto na– zionalismo. Penso che gli Stati na– zionali sono diventati delle grandi minacce per lo spirito umano e per le società umane. Noi dobbiamo su• perare le frontiere nazionali e eon- 638 siderare il mondo un tutt'uno, per– chè non credo che i grandi potenti Stali e i loro governi possano mai portare la pace nel mondo. Per la loro stessa natura, ne sono inca1>aci ed il fallimcnlo della Conferenza di Parigi non è do,•ulo ad un caso, ma 11ll'i11c, 1 itabilità. Non posso capire come mai degli esseri che pen– sano, immaginino che una mezza doz– zina di persone che si riuniscono in una qualsiasi parte di questo mondo, possa s1abilire la pace del mondo. Nessun governo è per la pace così come noi l'intendiamo, neppure il governo Nchrn, che è anch'esso ar– mato come <1ualsiasi altro. Dobbia– mo, ognuno cli noi, nel nostro pae– se, creare un movimento J>Opolare contro governi che considerano che la guerra è ancora un mezzo capace di risolvere i problemi che minac– ciano la pace del mondo ». Così, dunque, tulle le volle che ai pacifisti integrali si presenta quel mostro che è lo Stato, udiamo da co– loro che conoscono a fondo i da1i del problema, le nostre stesse criti– che conlro le sovrastrullure « socie– tarie• che sono un ostacolo alla rea– lizzazione della pace tra i popoli. Tutti gli esempi quotidiani della vita degli Stati confermano l'incapa– cità di Questi ultimi di arrivare alla liberazione dell'uomo. Ci viene fat– to, quindi, di pensare a Elisée Ré– clus, che più di sessant'anni fa, a

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