Volontà - anno XIV- n.7 - luglio 1961

ri;: Potrebbe invero sembrare sùigofore che un i,ulusiriale, <Juale io sono,. non. solo si prelllla a cuore il problema delle nuove Chiese cfo costruire nella Archidiocesi milcmese, ma altresi desideri occu,pc1rse11c intensamente e " fondo ». E dopo avere fornito ragguagli sulla fede cristiana « incul• caUigli » dalln madre, l'ingegnere ?tfn11eichiari che aveva accettato perchè « i buoni affttri, sia propri che dello Stato, si possono fare solo quando la slruttura sociale è sC1lda » e concluse, ispirato, che « è evidente che il sen– timento religioso, /onte cli rettit.u.cline, di senso di douere e <li respon.sa ~ biliuì, deve essere posto alla base di wu,. società prospera e ben, ordi,wta ». Monsignor Montini applaudi calorosamente, con gli altri, e cla allora lo ammise [ra gli intimi della Curia; contemporaneamente, l'ing. l\fottei an– dava all'assalto del Comitato Provinciale della D.C. milanese, fra i cui membri, eletti dopo avere frantumato la coalizione della Destra ~lemo– cristiaua dormigliona, troviamo il prof. Falleschini, il doti. Cefis, il geo– metra Giovanni .Marcora, i primi due, come è noto, assisi oggi alle pili alte cariche dell'E.N.I. e 1'11lti1no, più modesto, appaltatore edilizio e ~egrctario provinciale poi della D.C. Coniugando il sacro col profano, l'imperatore del metano rinsaldò le basi per i futuri successi. L'arcivescovo se ne stelle tranquillo: sapeva che Mauei non era tipo da dormire. Il presidente dcll'E.N.I. portò infa11i uno slancio irn1>rcvc– dibile nll'opera missionaria per la redenzione dei barbari. « Barbari)) vengon chiamati i calabresi, i pugliesi, i napoletani, i veneti; le decine di migliaia cli italiani immigrnti a Milano negli ultimi ,•enti anni, che pre– mevano sulla citti",, affollando i vecchi quartieri, spingendola a dilatarsi all'esterno, fino a congiungersi coi paesi vitini, inghiottendo con una colata di cemr:uto pra1i e risaie. L'« optimum>) cli uua parrocchia è sulle 5.000 anime; cc ne sono a Milano che toccano le cinquantamiln. li Comitato per l'erezione di nuovi templi, sotto il 1nmgolo di Mattei, si ri\'elò uno strumento formidal)He. Prima, ai tempi del senatore Donzelli, esisteva praticamente solo di nome; ora le cose c.:unbiavano. Don Milano divenne l'uo1uo di fiducia del Presidente, creò dal nulla un ufficio al primo piano di Piazza Fontana, lo trasformò j,1 un centro-idee operoso, chiamando a collaborarvi preti costruuori e laici ingegneri. Don Aldo Milaui è un prete moderno e, mal·grado la nou pili giovane etì1, dà dei punti ai giovani (< pretini rossi >)- come li chiama « Il Bor– ghese» - che escono dal seminario di Vcnegono; energico, di ampie vedute, di non comuni capacitì1 ol'ganizzative e di 1)1'ovate legittime ambi. zioni. È un prete che piace: i businessmcn milanesi discutono da JHtri 11 pari con lui che, con la precisione di una calcola1rice elettronica, conosce a menadito le oscillazioni di valore delle aree fabbricabili a Milano e limitrofi; le donne, se sono cli classe, si trovano a loro perfetto agio. Le sigt1rcltc che (uma. ininterrottnmcnte, via una l'altra, non interrompono nè placano la sua Cebbre di azione. La sua macchina personale staziona nel cortile dell'Arcivescovado col motore acceso, pronta a scattare per i frequenti giri di ispezione, a fiutare nuovi terreni da acc111isire, a sorve– gliare i cantieri aperti, a compiacersi dei nuovi templi an<:or freschi di 415

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