Volontà - anno XIV- n.7 - luglio 1961

I preti edificatori : l' arcangelo delle nuove chiese di Milano L' A R e AN e EL o della perileria milanese è un prete che da poco ha sn1>cra10 i cinquant'anni; all'Arcivcsco,,ado, a piazza Fontana, lo guar– dano con la ~tessa trepida ammirazione che i fraticelli della Romagna, riversavano sul conuncndator Giuffrè quando costui, dal nulla, faceva scaturire oratori, Chiese, torri campanarie, case parrocchiali e nicli d'io• Innzia. Don Aldo Milu.ni, per nascita e per temperamento milanese puro san– gue, dette prova della sua valentia ediUzia quand'era parroco di Uul– biano, una minuscola borgarn della diocesi ambrosi;u_rn, che egli dotò, pietra su pietra, di Chiesa, Asilo e Scuola. Il cardinale Schuster ne sentì decantare le virtù quando ormai agonizzavano le sue illusioni :-miladecan– tata generosit[t dei milanesi, propensi piì1 a rimettere iu pie<li le fab– briche distrutte dai bombardamenti che a fornire di nuovi tempi la pcri– Ieria della ciuà. Il comilalo per l'edilizia ecclesiastica era stato creato una venlinn d'anni fa dal cardi.nale Sclmster che ne affidò la presiclcnza nl marchese Giuseppe De Capitani <l'Anzago e di poi al ~enal•n·e Benia– mino Donzelli; costui man1e1me In carica fino al 1953, quando il comitato (u sciolto. Il cardinale Schustcr, che ebbe il grave 1orto, a dire dei monsignori della Curia, cli avere scarsa dimislichezza coi « danéc )J, (u con\'into da don Milaui, trasferitosi da Balbiano in cittl1 1 ad impostare con nuovi cri– teri la lotta per la conquista della periferia milanese. Grazie a questi nuovi criteri, la santa crociata ebbe 11011 solo la benedizione del Cardi– nale ma anche il suggello del notaio; fo infalli il dott. Giuseppe Bottoni, uotaro, che il 4 febbraio 1954, nel suo uudio, presiedette alla costituzione del « Comitato per fo, costruzione delle nuove Cl,iese 11ella diocesi di Milmw ». Era un avvenimento eccezionale, destinato a fnrc epoca nella storia della Chiesa: per la prinrn volta, l'apos1olato missionario impegnava direttamente i piì1 grandi nomi del capitale privato e pubblico del Paese. Nel Comitato in.fotti entrarono: il conte Faina (Mouteca1ini), Marinotti (Snia Viscosa), Pesenti (Iialcementi), Pirelli (gomma), Falk (acciaio), Del– l'Amore (credito più Virgillito) e l'ingegner Enrico ~Jattei (petrolio). La esperienza fallimentare del deCnnto Comitato rese guardi.nghi i capitani della libera iniziativa privata che di buon grado cedettero la presidenza e relative grane al nascente astro dell'industria di Stato, che tm anno dopo, al primo convegno del clero milanese, nell'ottobre 1955, alla presenza del successore del cardinale Schustcr, :Montiui, a <1uel tempo semplice Mon– signore, volle spiegarn perchè aveva accettato la presidenza del Comitato: 411

RkJQdWJsaXNoZXIy