Volontà - anno XIV- n.6 - giugno 1961

Quando un conflitto d·uua eerla importanza si fa aculo, la facciata del regime mostra la sua fragilità. La mancanza di prospetti,•e delle forze in presenza resliluisec, allora, Dc Gaulle alla sua funzione d'arbitro simbolico. Così, quando il primo minislro Dcbré fece conoscere, con una lcllera in cui la balo.rdaggiue gareggitwa con l'incoerenza, che lo sviluppo armonico dell'economia f.rancese proibivn degli aumenti salariali annuali superiori al •t %, la risposta fu i movimenti rivendicativi i cui risultati uou ten– nero in nessun conto la « dottrina » ministeriale. Così, lo sdegno con cui il go,•erno tentò di trattare le domande dei salariati dello S1a10, lasciò il posto ai negoziati quando gli stessi salariati mostrarono i denti. E le dichiara– zioni contradditorie, anche se cli stile nobile, del generale De Gaulle non ebbero nessun effetto. L'azione operaia è precisa sulle questioni immediate, ma non affronta i problemi generali. In ahre parole, la SJ>inta dal basso costringe gli stati– maggiori dei sindacati ad animarsi; ma sul terreno della scchn di piÌI ,uu– pia portata questi stessi stati-maggiori si riaddormentano o si perdono in civetterie politiche, senza che si possa tuttavia parlare d'uun uniformità di pensiero J!Crognuna delle direzioni siudncali. Se unu fruzione dclln segre– teria confederale della C.G.T.-Force Ouvrièrc ha qualche simpatia 1>ercerti clementi goJlisti, un'altra frazione è risoluta ad attenersi ad un rigoroso attcggiamcnto sindacale. E mentre una parte dei dirigenti sindacnli cri– stiani è altralta da una formul.a di sinislra « mendesista », un altro gruppo pensa a perseguire una 1>oli1icadi pressione sociale. Le e1iehe1te e le filiazioni non rcsislono mollo agli av,•enìmenti. L'idea, diffusa giit parecchi mesi fa, di cercare tra le organizzazioni sindacali 01>e– raie delle soluzioni al. 'impune franco-algerino, ha finalmente avuto uu principio d'uvio. Non è nè la C.G.T. comunista - per quanto abbia cercato di • capita– lizzare» l 1 inquie1udine concernente la guerra d'Algeria - nè Force-Ou– nière - anche se ha delle sezioni nei di1>artimenti d'oltre-Medi1errunco, che hanno cercato di farlo per prime. E' stata 1 da una parte la C.F.T.C. (Confederazione degli Operai Cristiani) che ha iniziato le prime 1ra11ntive con i sindacati del F.L.N., e dall'altra, l'Unione Nazionale degli Studenti di Francia che ha tenuto una conforenza di lavoro sui problemi dell'inse– gnamento, con le organizzazioni studentesche dell'Africa del Nord. Per reazione ai fonomeni che caralterizzano l'alluale situazione fran– cese, delle forze non politiche - nel senso partigiano della parola - si formano. Gli stessi partili sono ridotti a funzioni sempre pili sbiadite in ragione della quasi inuli1ità del Parlamento e del carattere J>uramcnte 11. gesliouario dello Stato » che questi partiti rivestono. Le forze che si spri– gionano sono, da una parie, lo Stato, incarnato dal generale-presidente che orienta, sul piano economico, il gruppo dei tecnocrati del quale è circou– dnto e gli ambienti finanziari; clall'ahra parte, l'esercito che, a forza di vedersi attribuiti. compiti che oltrepassano il semplice quadro de11e cscr– ci1azioni e del combattimento, ha finito per avere una eerla coscienza del suo 1>esonella ,•ila nazionale; infine i sindacati posti, ,,olenti o nolenti, 369

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