Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961

La scelta per una data forma di società non implica mai, per noi anarchici, simpatia per il suo go– verno, chè sempre, in quanto soste• nitore di un ordine costituito fon. dato sull'autorità, la forza e il co– mando, va comballuto. Chiarito questo punto, passiamo ai giudizi critici che l'autore dello scritto che stiamo confutando (a sul movimento anarchico. E cerchia– mo di riassumerli il più fedelrnen• te possibile. Egli parla di anarchici che si trovano attualmente isolati e senza influenza sugli a\'\'cnimenti perchè 11 ci siamo tenuti tro1>po lontani dal movimcnlo operaio». Attribuisce la crisi alluale del movimento anarchi– co alle nostre polemiche interne, al– Ja noslra « attitudine negativa e de– molitrice »; all'illusione che ci (ac– cia mo cli possedere una forza che in rcaltit non abbiamo; al nostro spirito critico verso gli altri, alla no– stra certezza di possedere la verità, alle polemiche e litigi che ci fo. cero trovare, alla fiue dcll11 seconda guerra mondiale, divisi, inca1>aci di promuovere una nostra propria a• zionc; all'a,•er perduto il contatto con le masse ... Non c'è nessuno in mezzo a noi, fra coloro che sono allivi, che non abbia da lamentarsi dei di(eui e del– le insufficienze del nostro movimen– to. Perciò ogni critica contiene seru• pre un poco di ,•erità. Ma 1>erchè essa sia efficace donebbc cogliere il più possibile nel giusto. Altrimenti può avere un effetto controprodu– cente e peggiorare quei mali cli cui vorremmo, in,,ece, sbarazzarci. Sono molti coloro che rucltono in pace la 1>1·opriacoscienza dicenclosi 262 che è impossibile fare qualchccosa perehè siamo pochi ( e quando sia– mo stati molti?); o perchè non f'Si• ste una forte organizzazione, mentre esistono troppe tendenze; perchè non siamo stati capaci di dare ,·ila ad una cenlralc sindacale, ecc. ecc. Ma queste critiche non sono mai accompagnate da indicazioni di a– zioni coslrnllive, da impegni seri di lavoro, mentre sono proprio <1uesti che conterebbero di più. E non serve ora recriminare sul passato, allribnire a <rncstn o a quel– la tendenza, o a11e polemiche inter– ne la stasi attuale del movimento, perchè oltre a non corrispondere al– la verità, non aiuta a scuotere Ja pi– grizia dei pigri, J'indiHercnza dei molli. Perchè se di qualchccosa dob• biamo veramcnle lamentarci, oggi, è proprio di <1uesti due gravi mali: In pigrizia e In indifferenza. Ma non perdiamo di visia le cri– liche di Siglricd. Chi redige <1uesta noia ha a,•uto la fortuna ( 111111 fortuna dovuta al carcere cd nl confino per cui da esu– le si ritrovò un'altra volta nel pro• prio paese) di assistere e di aiutare modestamente alla rinascita del mo– vimento auitrchico, subito dopo il crollo ciel fascismo, quando ancora l'Italia era in guerra. Può dunque dire, riforendosi ai tani, che sin dal– In fine del 1943 e per lulli gli anni 19 1 14-'45 e '46, gli on11rchici super• stiti si ricercarono, stabilirono tra di loro lulli i contalti possibili, si raggrupparono in Gruppi e Federa• zioni con la sola volontì1 di dare "ita al movimento anarchico, desi– derosi di (are per ricuperare un po• co dei venti anni perduti causa il fascismo e rimediare in parte alle

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