Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961

uazionalinnzione e quella delle grandi pro– prietà medioeuli, pro1K>ncle collettività a– gricole (esi.!ltequalche esempio che si deno– mina « gruppi d'agricoltura in comune a. l11flucru:ato dalla proJK>Sladegli trnaroo-sin• d:acalisti il ministro dell'agrioohura ha r11ca,. mandalo le fattorie di due famiglie). L'or• gano Arbetoren è inten·enu10 in tutte le di– scussioni dei problemi sociali: llSl!isten:r:a, pensioni, scuole, sistemazione delle fol"C!tee delle miniere, ecc., e le sue idee &0110 state 1liscusse in altri organi di Slampta, presi io considera:i:ione do coloro che hanno rcspon, sa.bilità direttive nel paese. Tullo questo, avverte E. A., è stato fatto sen:r.a che gli anarco-sin<lacalisti rinuncino ai loro principi o accantonino i fini ultimi, che &0110 indicati da quei principi. Egli afferma che è necessaria In lotta 1}Crchè la società del benes.sere 111igliori sotto tutti i suoi Npe_tti. « Un movimento che si ,·ola a questa mis– sione hn tutte le probabilità di trasformarsi in unn forza libertaria creatrice che influi• sce sull'evoluzione incessante della realtà so– ciale, an:r:ichè es.sere !upcrato dal progresso generale e di morire tristemente nella aoli• tudine e nell'oblio a. D'accordo con l'autore che un movimento 1,er rilllanere vh•o de,·e CS5(lreoperante. Ma critiche se ne 1)0M()nofare molte. Per esem• pio: il fare dislinzione tra « principi e tal• tica » come fanno i compagni svedesi è pe– ricoloso. La tattica (lo ti vede i11 tutti i partiti esi– stenti) non è più un mezzo di attuazione dei principi, ma una SOlltituzionc ad eMi e porta su strade contrarie a quelle indicate dagli stessi principi; l'inserirsi nella socielà CO!Ì corn'C, significa riconos-cere ed ae<:ettare le istituzioni e gli apparati autoritari che, in cambio del henesscre e della sicurerza della vita, mantengono nell'ubbidicnza e nel– la servitù gli uo11lini, e si corre il rischio di subirne tutte le deleterie conseguenze. Ma, appunto perchè questo opuscolo pone dei problemi di una societil che, in un prossi• mo avvenire, può essere quella di tanti paesi del mondo, è utile In sua lettura. Ed an• che per gli interrogativi che pone. Eccone 316 qualcuuo,: E' più dillicile In nos1rn propa– ganda nella società dcll'abbondanza, do,·e gli operai (Ìniscono per imborghesire e non sen• lire pii1 In lolla di classe, o là do,•e esistono aueoro i salari di fame, la disoccupazione cronica, l'ignoranza, per cui si preferisce il pane alla libertà e si è JK>rlnti a ,·endere la propria fame al minor prezzo? E come bisogna operare amnehè i nntag. gi materiali, che via via ai andranno diffon• dcn<lo i~ tutti i paesi, non facciano dimen• tieare che la libertà e la giustizia sono ,·a• lori morali essenziali perchè una socielì sia «civile»? Rispondere a certi interrogativi che la lct• tura di questo libro suscita, significa anche tro,·arc temi e Argomenti nuo,·i per lo ni> stra propaganda. SU scomparsi h:1Algeria Libroverde Prefoiione di Laurent Sehwar1z La Nuova Italia, Firenze 1961. Ecco un terribile documento con1ro i si• atemi barbari di cui l'esercito francese si è servito in Algeria. « Gli «scorupania sono arabi di ogni ctì, di ogni condizione che, impegnati nella lolla per l'indipendenza del loro paese», un brut• 10 giorno nngono anestati nelle loro case o nei luoghi di lavoro, •lai parai che, anche se 1K>rlanoberretti di di,·ersi colori (bleu, rosso, verde) non si differenziano nella loro ferocia, e in seguito non è più possibile a,·e– re notizie su di loro. Per quanto i fau1iliari ne facciano ricerche presso le autoritì, non ries<:ono a sapere niente sulla sorte degli scompani. Persino un colonnello, comandante di una caserma, può Tispooderc a chi chiede' noti• zie di uno scompano che non lia alcuna in• r!ica:ione sulla tlestina:ione delle persone clic vi hanno &O&Siornato. Ed un altro colon• nello, comandante della caserma di Fort l'Empecreur, dichiara che ipioravo l'u&O (del• la tortura) che venivo fatto dei suoi locali. Scompor&O è la parola con cui si vuole mascherare l'assassinio. E non c'è niente CO-