Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961

•ituati sia al centro che alla periferia. I primi avevano preparato il cammino ai secondi. Ma. la reazione popolare fu immediata. Nei rioni operai si eressero le prime barricate. Al centro della città i gruppi anar– chici attaccavano, continuamente, le forze nemiche senza dar loro riposo. I primi contrattacchi partirono dai tetti delle case. Le sedì sindacali furono convertite in fortini. Elementi operai amuirono dalla periferia al ,centro della città, cercando di dividere il nemico. La lotta assunse caratteri epici nel cuore della città (Piazza di Catalogna), nelle rambla! e al paralelo (settore del porto). La guardia d'assalto prese posizione contro le forze ribelli. Ln guardia civile che era rimasta neutrale, seguì, in.fine, l'esempio dei suoi compagni in uniforme. I soldati passarono, in buona parte, nelle file popolari con armi e bagagli. I ridotti principali erano installati nell'Uni• versità, nell'edificio dei telefoni, negli alberghi di lusso, « Ritz » e «Colon», nel palazzo delle poste e dei telegrafi, nella fortezza di Atarazanas e nella Maestranza dell'artiglieria. Il porto di comando si era installato nella Capitaneria Generale. I militanti della barricata di Barcelloncta si scontrarono con tma for. mazione di artiglieria e la scou6ssero. I soldati fecero causa comune con le forze popolari, ma questi episodi di fratellanza non significavano la fine della lotta. La fortezza di Atarazanas era sempre in piedi assediata dagli appj!.rtenenti al sindacato dei metallurgici con a capo Buonavcntura Durruti e Francisco Ascaso. Quest'ultimo cad'de da eroe con )a testa attraversata da una fucilata. La morte di Ascaso non rallentò l'assedio, anzi la perdita dell'eroico combattente fu di maggiore sprone per i mili– tanti. La Cortezza fu cspuguata cd i militanti si impadroniro.no del grosso quantitativo di armi e di polveri esistenti nei depositi. Battuto l'esercito per le strade, la resa dei quartieri militari fu impresa alquanto lacHc. La C. N. 'f. e la F. A. I., eroiche protagoniste della meravigliosa giomata (36 ore di lotta irunterrotta) vennero in pos. sesso di materiale bellico in gran copia. Per Iesteggiare l'evento, i trams e gli autobus circolarono pavesati con i drappi rosso-neri. Da Barcellona le colonne dei militanti si portarono nelle altre pro– vincie della Catalogna fino a conquistare Valencia la cui situazione ern confusa. I militari si erano insediati nei quartieri e furono sloggiati con i cannoni e i fucili. Auravcrso Valcncia. Madrid e Barcellona poterono congiungersi. L'entusiasmo popolare fu indescrivibile. Vinto il nemico miHtare, l'ira popolare si scagliò contro i complici del colpo di mano e sopratutto contro il clel·o regolare e secolare. Dai pulpiti delle chiese erano partite le invettive più reazionarie contro le organizzazioni popolari ed a favore dei ribelli. Fiuanche nei conventi erano state nascoste le armi da fornire ai rivoltosi. Il popolo rivoluzionario bollò implacabil– mente con il fuoco ed il piombo il tradimento e l'azione dei suoi nemici. Nel campo nemico vi furono atti di vera {erocia e di mostruosità commessi contro civili inenni (atei o credenti, moderati o estremisti che 273

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