Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961

re efficiente, perchè a mantenerlo in ,,i1a pensano i burocrati 8inda– cali) un 8inclacato. Af6uchè il 8inda• cito ridivcnli uno strumento di lot• ta è necessario che esso abbin tm'i• dea chiara elci problemi della « fab– brica • o dei • campi > d'oggi. Ovun• que 1i lamenta la condizione, nuo• va, di e alienazione» in cui 1i tro• va l'operaio sul posto di lavoro. Egli è KmJ>re più un oggetto tra le mac• chine moderne; gli riesce sempre pili dirfìcile comunicare con i suoi com• pagni di lavoro, anch'essi • oggclli • in cluauto appendici di un compli– catissimo sistema di produ1,ione. Per cui molli la,•oratori, oggi, associano l'idea della fabbrica ad m111 galera, anche 1e le sale di lavoro 10110lin• dc, chiare e luminose. Bisogna riconoscere che dh·enla tem1>re 1>iÙ difficile capire il prOCCS• so della produzione e trovare le for. mc adeguate per potervi partecipare. Ma una prima cosa per 1>oterutcire dalla situazione stagnante in cui ci 1i trova è di riconoscere che il sin• dacato, così com'è, è uno slrumcnto inutile che intralcia, appe88nti1ce e complica le questioni 01>eraie. Del rtsto la slanchezza e l'indifTcrcnu che ritroviamo Cra i lavoratori 8000 il risJJlta10 dell'inattualità ed inade• guateua del sindacato d'oggi. Non conta, quindi, dire che è ne– ceasnrio che gli anarchici 1>nr1cci1>i– no al 1110,•imcntooperaio. Bensì bi– sogna indicare - e questo 1'1111,ettia• mo dn tnnto dai compngni che J,,,. vorano nelle fabbriche e nelle offi– cine - <1uali sono i problemi del lavoro d"oggi e, tenendo conto delle capacità, delle a1pirnioni dei com• pagni di 1noro, quali sono le solu• zioni che noi proponiamo. Bisogna non dimenticare mai che il diritto del lavoratore si tutclu dircndendo anche quello dclPuomo j che i di– ritti di un dato settore di operai, sono legati ai diritti di tutti gli ope– rai, di qualsiui categoria, di qual– siasi paese; bi.sogna a1,1>ro6ttare di tutte le esperienze po1iti,•e che ci so• no siate o sono in allo 8Ui 1>ostidi lavoro ( anche di altri pac1i) se si ,•uole arrh•are a trovare la via per 1>arteciJ)are al 1,rocc8S0 produllivo, nonostante che l'a11tomn1,ione tenda nel allontanare sempre piì1 l'operaio dnl suo compito. Non è un lavoro facile: è un lavo– ro che richiede 11mlio 1 cnme atten- 10 di situazioni, ed anche coraggio. Ma è solo cosi che ci 1i metterà sul• la 1trada delle conquisle. Le altre crilichc di SigJricd sono secondarie. Può darsi che in mezzo a noi ci siano coloro clic si illudono che gli anarchici costituiscono una forza che in reahà non sono. Ma 1e la for. za numerica è J)iccola, quella delle nostre idee è grande: oggi più che ieri, dato le esperienze negative dei cosidetti Stali socialisti e comunisti, e dato i cattivi riauhati del parla• mentarismo e delle delegnioni di potere. Oggi è un aintomo confor– tanle la presenza di giovani che par– lano di socialismo uruanitario e fi. berlario, di altri che parlano di ri– torni a Proudhon,, Callaneo, Pisaca- 265

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