Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961

ne, di attualità di Bakunin. Ed è confor1an1e che molli, non anarchici, '8cciauo, oggi, la critica allo Stato, ai 1>artiti, all'uso de) potere, che un 1cmpo facevamo solo noi anurchici. Anche per quello che è contatto con il mondo esterno, cioè con am– bienti, individui, gruppi non anar– chici, non si può dire che ci sia tra di noi chiusura e isolamento. Tulle le ,,ohe che è possibile parteei1>arc ad iniziative di studio, di cultura, di lavoro, con gruppi o individualità orientati nel .!jenso della libertà, lo facciamo, perchè è nostro desiderio allargare l'influenza della nostra a– zione. Sarebbe stupido pensare che siamo detentori della , 1 crità assolu– ta, che noi da soli, 1>oehi come sia– mo, potremo costruire una società libera e giusta. II mondo ha sempre progredito allraverso il pensiero e il lavoro di tutti, e il 1>rogrcsso sarà tanto più ra1>iclo<1uanto più i gru1)· pi d'a,·anguardia, <1uali vogliamo es– .sere noi, si troveranno impegnali ,uelle lolle e proporranno soluzioni di libertit ai tanti problemi sociali cd economici. Pensiamo che tutti i nostri difetti ( <1uclli lamentali da Sigfried e quel– li che ognuno di noi può trO\'arc per 1uoprio conto) possono essere e– liminali sollanto mettendoci al la– voro. L'azione mette in molo ener– gie, e da un'iniziativa altre ne na– scono. Duranlc i periodi di ristagna mento ( e ques1O è vero per tulli i partiti e movimenli) il malcontento si esprime il più spesso con polemi– che inutile e dannose. Ma bisogna ricordarsi che il mo,•imento a11Brchi- 266 co non è un partito in cui ognuno per fare de,•e aspettare l'ordine o le istruzioni dei suoi ca1>i. li movimen– to anarchico incomincia da ognuno di noi e sarà vivo cd O1>erante se ognuno di noi sarà attivo, sul posto di lavoro, o parteciperà, come cit– tadino, agli avvenimenti che si svol– gono attorno a lui. Il rimedio dei nostri mali è in noi stessi. Nelle azioni che ogni giorno (aremo, nella critica agli avvcnimen- 1i del nostro tempo che, in quanto mira a denunciare errori, ingiusti– zie, 01>1>rcssioni 1 è anch'essa eostrul• tiva i nelle agitazioni che 1>ossiamo promuo,•cre per influire sull'opinio– ne pubblica, nella solidarietà con coloro che sono come noi impegna– li nelle lotte per la libertà, nella no– stra resistenza al conformismd dila– gante, nella nostra ca1>acità di dare soluzioni nostre ai problemi della fabbrica, della scuola, dei campi, ccc., sia la noslrn vitaliti1 c la ragio– ne s1essa delln nostra esistenza . Vorremmo che con qucsl'animo i compagni si preparassero ad <1.ITron• lare le discussioni del prossimo Con– gresso, al quale va il nostro saluto e l'augurio che, nella fraternità, e nella com1>rensionc del momcn1O che stiamo allra,·ersando, ognuno di noi. sa1>1>iaprendere le 1>ro1>rieresponsa– bili1a e i pro.1>ri impegni di lavoro. E vorremmo che ci si convincesse che i noslri « guai » deri"nno so- 1>ratu11Odalln scnri~R attivi1ù, dalla mancnnza di entusiasmo di molti che si dicono arrnrchici. V.

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