Volontà - anno XIV- n.3 - marzo 1961

Wiews llnd Comments, degli Stati Uniti, nel numero 35 dell'anno scor– so, ha pubblicato un Jungo articolo sul comunismo cinese. Tierra y Libertad, del Messico, nel numero straordinario, 205, del mag– gio 1960 pubblica, come primizia, un ccccllcnte scritto di 1-Ierbert Read sullo stesso tema, articolo che ha te– nuto desto l'interesse di molti liber– tari e dissi1,a molti dubbi espressi da A. Barbé in Dé/ense de l'llonuue, numero 143 ciel settembre 1960, con il suo articolo La Comune cinese. Quasi con coinciclcnza, Jo stesso pensiero si riflette sulla stampa po• litica e commerciale che vaticina un fallimento. Le conclusioni sono di– scordanti Ira loro secondo <1uanto c– spresso da Robcrt Guillain di Le Alo,u/e, dal «corsivista» di Der Spie– gel di Amburgo, dal parlamentare inglese R. Il. S. Crossmau nel suo studio apparso sul New Slatesman di Londra, da H. F. Schurmann profes– sore di sociologia dell'Università di Californif e collaboratore della ri• vista Problemi del Conumi1mio. Il processo alle Comuni giunto in Europa in seguito a quanto si è scrit– to su di esse, ha un'origine nebulosa che dimostra la discordia tra Read e Barbé. Quest'ultimo dubita della certezza di Herbert Read quando dà caratteristiche libertarie agli esperi– menti eomunitarii, perchè aggiunge: « Non ci si può convincere che i di– rigenti di un paese totalitario, che si dice all'avanguardia dell'ortodos– sia marxista, accettino di patrocina– re un'esperienza libertaria nel modo come Hcrbert Rcad ce la descrive ». In primo luogo, Herbert Read è stato in Cina prima della riunione di Wuchang. Si trovava in Cina quando le ricerche erano all'inizio e davano un aspetto di libertà e di libera iniziativa che Wuchang e Lus– han hanno eliminato. Quando Rcad scrive: « L'Anarchia è una parola disprezzabile nel linguaggio dottri– nario marxista, però mi sembra che Ja rivoluzione sociale che è stata ope• rata in Cina sia molto più vicina agli ideali di Kropotkin che a quelli di Marx, Lenin o Stalin» ( Tierra y Libertad - maggio 1960), non ha e– quivocato pcrchè, effettivamente, le ((comuni », per l'impulso dato dal– la base, vanno mollo più in là del pre,•isto, e Ticn An Men consi– dera impossibile soffocare il movi– mento e si limita ad accettare il fat– to consumato a Pcitaiho. Una vol!a conseguito il fine di do– minare la situazione, con I1assemblea plenaria di \Vuchang, la « Comune )► perde tutti gli attributi libcrtarii che la originnrono. Ciò è dimostrato dal seguente pri1wipio enunciato in quel– l'assemblea: << Per il funzionamento delle ~ comuni » popolari è essenzia– le il rafforzamento della direzione del partito ... Qualcuno crede che, con la « Comune » il partilo non sia necessario e pretende di unificare la te Comune» con il partito. Simile modo di pensare è errato >). In altre parole, il partito comuni– sia stava perdendo il controllo delle masse contadine cinesi e, per poter dominare nuovamente la situazione, si dette da fare con tutti i mezzi pro– pagandistici e coercitivi a disposi– zione. Non possiamo attenderci che i co– municati ufficiali ammettano pub– blican1cnte la presenza di un movi– mento che nasce e si sviluppa, in– dipendente, dalle direttive di Pechi– no i però basta osservare, con una certa attenzione, le manifestazioni 169

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