Volontà - anno XIV- n.2 - febbraio 1961

riore a quello privato e che sia più facile arrivare al socialismo partendo ,la} capi• talismo di slato anzichè da qoello pri\'IIIO. Roger Hagnauer, ucl suo scrilto II Un 1>asso indietro» sos1lc11e inniinzitullo che non ,·i è nessuna filiazione Ira il regime staliniano e l'ottobre rosso a cui egli cd altri libertari cd anarchici ave,·ano aderito con entusiasmo. Non c'è nessun filo che unisci, gli eccessi staliniani al. l'ottobre 1917, a Le11in, al partito holsce– ,,ico. ~fii rtcl dibattito attuale ciò che importa è di \·edere se le infernali mostn1osità: del regime slaliniano si:1110 stale necessarie ,1lla ctlificazione dell'auuale regime sovie– tico e se esso rapprescn1a un passo avanti rispelto al capitalismo, ed una tappa ,•crso il socialismo. In Russia. osserva R. H., non c'è staia corup1is1i1 del potere da parte della eluse operaia; non solo. ma 11ues1a è così esclu– sa dnll'est:rcizio del potere, che e, l'operaio ,li Ma1-nm1.:t ha 1>iù influenza sulle deci– s.io11i Jcl Prcsidcnt1,: de Gaulle di quan– ta non ne abbia quello <li Mosca imgli ukaz <li Krusciov 11. In Russia c'è uno Stato solo propriclario dei meu:i di produ– zione, capa('(' di orgnnizzare e J)ÌaJ1iricare l'economia. E' lo slatali!mo che ha raggino. lo un sistema complclo di perfezione, ma che si ritrova in altri paesi sopratutto in Inghiltcrrn e Stati Uniti. E lo Stato onm– que è consen·atore perchè ha tendenza a salvngnanlnre gli inleressi r1cquisiti ( In Russia salvag11nr<la 11uelli del nucleo di– rigente so,·ietico che ha le caratteristiche <li unii casta: si recl111a praticamente per cooptlr:,ù:me). I marxisli, dicl' R. H., hanno dimenti– cato quello che (li ,·eriuncnte originale M11rx lia apporlato « fo s11bordi,w:io11e (/i lutta l'ideologia socialista al movimenta operaia», l'i,lea che la realizzazione del socialismo dipende 1lall'e.sisle11za di un libero 1110\'ÌIIIClllO j)eraio. e, Non si può quindi giudicare il ca– rattere del regime <lell'Unione Sovietica valutando il movimento operaio 124 così come esso vi si è manifestato dopo il 1917 » Questo u1ovime11to non esiste, eo.. me non csi.stono i .simlaeati e non solo in Hussia ma in tutti i paesi di « 1lemocrnzia popolare !I. Non è tfuin(li il ca1>italismo di stato pu1110 di riferimento per giudicare della cclifi<:azio11e tlel socialismo, ma l'esistenza o meno di un 1110,•imento operaio. Per arri– varci, in Russia, bisogna rovesciare l'al– tuale regime. GHslon Levai, d'accor<lo con il prece– tlente interlocutore, porta le sue esperien– ze, della llussin 1917 e dei compagni anar– chici che a<lerirono, alla rivohizionc d"ot• lobre; e quelle (!ella Spagnii. Queste cspc– rie1u:e testimoniano come i comunisti strin• gano allear1ze. fronti unici, quando è neces– sario ma siano sempre prouti a libc111r~ì degli alleati cd amici di ieri con la ca– lunnia, con la soppressione fisica quando non ne hanno piil bisogno. Per Gaston Le,·al 11011bisogna 111e11eresullo stesso pia. no il pericolo tielle piccole dittature fa. sciste (Franco. Batista o quald1e altro dittutore dell'America indolatinH) con il totalitarismo nisso. Quest'ultimo, è 1111pericolo hen peggio– re per le dimensioni che ha assunto. ~ per cornb111terlo, dice G. L., ci si tro,·a occasionalmente \•icino al totalitarismo fa. scista, non bisogna preoccuparsene perche le rngioni e gli obietti,·i p1.:r cui noi lo combattiamo so,10 ben diversi di quelli dei nostri ncrnici di destra. (Ci pare che il pericolo ilcl totalilari, smo vada considerato per quello che es– so è, per gli sviluppi 1-:he può pren<lere, anche là dove 8cmbra un pericolo minore. Inoltre, 11011ci si può fare p11la1lini della libertà: tollerando nel proprio seno tu• mori come quello di Franco o dei piccoli tlit111tori ilei paesi tlell'America indolati– na, dell'Africa e 1lell'Asia. Diamo, oltrc• lullo, 111111 buone armn al totalitarismo comunista per mettere in dubbio i nostri stessi fini cd obiettivi ed è un argomento psicologi('o ili grande importanza uclla propaganda del p.e.).

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