Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961

avrà durante l'emirnto cd il calil– foto. E senza dubbio durnnte gli ol– io secoli della cosiddetta Riconqui– sta, quella giudaica si dimostra una pianta acclimatata a tulle le lati– ludini peninsulari, nella CordO\•a imperiale ed in Toledo nella scuolu dei traduttori del re saggio. I reucci cristiani ripassano jl Due– ro ed il Tago. Cade Toledo, la Sion spagnola, e la questione ebraica at– traversa una delle fasi piÌI sconcer– tanti. Gli anualis1i di tutte le epoche e di tutti i campi si perdono diso– rientati. I ptu1ti di frizione sono in– torno ai seguenti interrogativi: Fi– no a qual punto l'ebreo è un ele– mento socievole e nazionalizzabile? Fino a qual punto si può dire che non sia la causa della sua tragedia? Fino a qual punto si possono consi– derare vittime anzichè persecutori? Siamo nel periodo pieno dell'eru– dizione. Il ricercatore piìi oculato 1)0rterà l'acqua al proprio mulino. Per le comunità ebraiche con qualche goccia di sangue spagnolo nelle vene incomincerà la via crucis del ghetto. Le ordinanze reali sono le origini di questi rifugi umani si– tuati negli nngoli delle città. Però la comunità ebraica, conglomernto razzinle e religioso, con il tradizio– nale sistema di convivenza che ani. ma i suoi membri, l'ignoranza del– la simbiosi generativa, faciliterà cd inciterà l'ordinanza reale. Sono due fatti che si determinano. Come si determinano, fino ad un certo pun• to, l'imposizione del ghetto e l'im– posizione ispirata da uno zelo di protezionismo. Souilità di linguaggio a parte, i ghetti potranno essere determinati clai seguenti fenomeni, non importn il rigore cronologico in cui si suc– cedono: gli ebrei costituiscono ghet– ti considerata la loro introversione; In popolazione non ebraica, solle– vata dal Canatismo religioso di par– te contraria, li espelle dal suo seno con ostilitit aggressiva; i re, osse– quienti ai dcsiderii dei vescovi e dei monaci, amano preservare la pu– rezza cristiana dalla contaminazio– ne inCedele; o gli stessi re, che per ragioni pratiche non possono fare a meno del genio finanziario ebraico vedono nel ghetto una muraglia pro. tettiva conlro l'inveterato progrom. Il problema da risolvere è il se– gueute: L'ebreo si isola per la ri– pulsione dell'ambiente esterno, op– pure ripudia gli altri per la sua ten– denza all'introversione? Partendo da questa seconda ipotesi constatia– mo l'elemento Condameutale dell'in– troversione: le, religiosità .. Però la religiosità ebraica fmo a quale pun– to non è for1:ata dall'ostilità este– riore? E quello che vale per il fat– tore religioso vale per lo spirito razziale. Quello ebraico costituisce un po– polo errante per incapacità di sim– biosi o lo è per l'urto dell'ostilità esteriore? Altri aspetti dell'idiosincrasia e– brnicn sembrano obbedire alla stes– sa antinomia: L'ebreo è l'avido 1>er antonomasia, è proverbiale la sua sciatteria, il disordine nelle co– se personali. Sul primo punto, l'instabilità e la minaccia costante delle spogliazio– ni possono creare gli incentivi d'el– l'avidità e dell'avarizia. Sul secon– do, alcune delle leggi anti ebraiche prescrivono gli abiti che devono u– sare i perseguilati e la qualità del- 33

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