Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960

ne di un anarchismo pacifista, i.enza la quale noi saremo confinati ai più o meno bei discorsi ed ai piani di battaglia da caffé. Con un pacifismo anarchico, cioé sociale c rivoluzionario, noi potre• mo uscire dalla paralisi che minaccia, anche, di alimentare una certa nostra tendenza all'autosufficiente torre d'avorio. Sul piano del pacifismo il pt·oblema est-ovest non esiste pili, anche se continuano ad esistere, come delle malattie a Corte potere epidemico, dei deliri antisovietici (alimcnlati dal capitale, dalle chiese e da tutte le reazioni) e dei deliri antiamericani, lanciati contro un'America voluta cd intesa come sinonimo di un Occidente ridotto ad un semplice nido di ca– naglie fasciste e di profittatori. Cosi, per esempio, in Ungheria la rivoluzione dell'ouobre 1956 é stata effettivamente inquinata dai residui :tgrari e fascisti cd il popolo, quello vero, si é trovato contemporaneamente minacciato dai carri armati russi e dalla reazione dei grandi proprietari che, nel loro folle sogno di ritorno, non hanno disdegnato l'aiuto di comuni delinquenti. liberati per l'occa• sione; come dire che gli estremi si toccano sempre. Certo, volendo sofisticare, é possibile dire che in Occidente esiste, rispetto all'Oriente, ancora una larva di libertà. ln fondo questo vantag. gio si riduce però alla magra libertà di morire di Came, mentre all'est si ha Came di liberti1. Com<: scegliere allora? Per rompere questo circolo vizioso che ci avvelena, basterebbe la realizzazione di un comportamento, facile in apparenza per quanto é difficile nella vita quotidiana, _fallo di coerenza e degli ideali essoluti che, nel flottante universalismo che ci circonda, servissero di punti di ri. ferimento. Il grande scomparso Einstein ci perdoni, ma nell'azione direua, che parte dal si.ngolo individuo cd é tale fino alle più infime frazioni di tem– po, non c'è posto per i relativismi, che già abbondano O\'UU<JUe cercano di giustificare le peggiori vigliaccherie ed i. pili turpi trndimenti. Purtroppo un solo valore assoluto - dopo il fallimcnlo pratico di tutti gli nitri - é capace, al punto dove stanno le cose, di scuotere tutti gli uomini, dall'est ~ll'ovcst, e di unirli per un ritorno ai valori basilari dell'esistenza sociale: il pericolo della pt1linge11esi ,wclcare. Sarà certamente questa amara realtà a riportare il rapporto uomo-so. detà alle sue giuste propor.tioni, ed allora chi, come gli anarchici, ha impedito che il seme libertario si estingua, potrà abbandonare le serre per i vasti campi, certo allora di belle raccolte. Per il momento - come scriveva tristemente giorni (a un pubbli– cista indiano - « la /olic collectivc porte, heureuscment, à la peur col• leciive n (la pazzia collettiva porta, per fortuna, alla paura collettiva). CLAUDIO CANTINI '752

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