Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960

LETTERE O E I LETTORI Eternilà del passato L'anarchismo, come m1pirazio11e di giusti• zia e di libcrtit Ira gli uomini, non può estinguersi mai, nè fouilizzani. Se altual– mente sembra che es.so s1ia pauando una crisi. è pe«:hè le masse in generale si sono lasciate illudere dalla propaganda dei par– titi di sinistra e specialmente dal comuni• smo autoritario. Etl è proprio questa spcc-ie di comunismo che è il nemico della liberti. Questo lo si può ,·edere: in Russia e in tutti i paesi che sono sollo il suo dominio. Cosi dagli errori e dai mali del connmismo trag• gono forza e nutorità i governi degli stati cn11i1alisti che continuano a tenere sotto• mcs,i i loro 1>opoli. Eppure l'anarchismo <'he pos111la la libertà degli uomini e dei popoli è quello destinato a ,·inccre, perchè soh:11110eliminando il potere sopraffatore di lulli gli S1a1i, qti11l1111qt1c sia 1a loro qua– lifica. si aboliranno i privilegi, i contro.sii di chme e qt1elli ancora pili gravi tra po• poli che porlano alle guerre slcnninatrici. New York, 30-11-1960 S. S. Cerio; i partili che l1m1110 crealo pili. il– lusioni tra gli oppreui di .sempre, .sono il Jaciali.stne il conumisln perchè si .sono pre• .senlati come i rappresentanti di tlllli co• loro cl,e aspiraunno ad 11110 co1wive11zaso-– eia/e giusta e libera, ed hanno /atto ere• clne che attrar ;er.so loro ci si sarebbe nr• ricali. rlfo se fo /or:;a clei governi dei paesi ca• pilali.sii e costituita in gran parte dalla paura del comunismo. per lo tira,mia che esercita .s11ipopoli rlot•e euo ha conqui• rtato il potere, è anche r;ero cl1e la /or:;a del comunismo rleriva in gran parte dalle men::ogne di cui sono impmtati l11tti i go• verni cosideui rlemocratici e liberali. L'an. tinomia che esi.ste tra ciò che dicono di .euere e quello che .sono (gli S.U. i:he pro. Jegiono f'ranco, che danno la « caccia alle .streghe», che mantengono oc/ii ,a:;~iMi, ecc.) è abilmente .sfrutlata dai regimi totalitari comunisti. Non importa che la predica ven• gu da tale p11lpito : quello cl1e conta per lo loro propaganda, e per il succeuo clie ne ricoi:ano è cl1e lu denuncia di i/libertà, di ra:;:;i.smo, .sia esalla. Quanto a noi, non dovremmo ripo.sarci su 4mdlo che di eterno contiene l'onarchi– smo, mo dovremmo convincerci cl1e è eter• 110 ~ofo ciò cl1e sentiamo vivo e clie ci .spinge ad operare o,;11i giorno percliè le uspiro:;io11idù1en1ino realtà. Ricordi del p888ato ... Nel 1920 lasciai l'l1alia per l'Auslralia. Lworavo 11ell'anicnale della Spezia e venne un ordine dal l\'Jinistero della Mari.na che co11ccdcva un'indenni1à agli arsenalotti, CO• me se si 1ra11assedi impiegati di Stato, che si foMCrO licenziati entro il dicembre di quell'anno. Ne approfittai anch'io ... I sin– dacali.sii mi facc,•ano una guerra sorda per• chè 11\'rebbero ,·oluto che io facwi opera sci~io11is1a in seno ai lavoratori deU'ane– nale che a quel 1empo sommavano a 8.000. Mi incontrai con Malatesta che andava a Milano e si era fcnnato a Spezia per in• contrani con P1tsquale e Zelmira Binazzi e gli racco111aidella guerra fredda che mi facevano i sindacaliS!i. Malatesta mi disse quesle teshrnli parole: « le unioni sono CO• 111cle chiese, hanno bisogno dei loro fc. dcli. Tu Danesi stai dove sei, quando verrà la ri,·oluzione farai la tua parte•· i\falatcs111sperava in una vicina rivolu– :adone. Anche Manocchi che allora era alla Spe– zia sa che quanto dico è )a verità. Imidail, 16-11-1960 C. D. Le idee di Malatesia .sul movime11to ope– raio .sono note. Avver.sariodel ,indncali.smo, come dottrina, era caloroso parligiano del 753

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