Volontà - anno XIII - n.11 - novembre 1960

eatori; sulla esa11a'causale della morte di esso - Finalmente ci fu un pae,e cl1e non I!, e&pul$e: la Spa&na del 1936; ma qui nel maggio 1937 fu aHa&1inoto dai camu• ni$ti. -, sulla uote,•ole parte a,·uta da Giovanna Deraeri nella individuazione del• la spia Mcnapace, , Il ,•olumetto, denso <li ricordi e di rie• vocazioni, che offre al lettore un quadro R V ,·i,,ace di quegli anni tormenlati della po– li1iea italiana. non (l inutile per la cono– scenza di fllui e personaggi. Manca allo serino la rigorosità e precisione atoriogra– fìu apecie au anenimcnli di più ampio rilie,·o, che il leltore 8\·,•cduto JIOtrà fa. eilmente reperire in ahrc pubblicuioni c!cl genere. G. R. S T E (COMMENTI) Altro che "wia i prefetti 1•• Noi Rep11bbliconi. il periodico menaile diretto da Oliviero Zuccarini. ai sforza, e ,Jel reslo que!lo è la caratlerisliea 11rin• cip11le di tulio l'attività del suo direuore, di parlare chiarezza nel dibattito delle idee e dei problemi e moralità nei costu– mi politici del nostro tempo. JI N. 20 del– l'ottobre scono è dedicato alle • Ammioi– slralive », che, per dei repubblicani, han• no un particolare interesse. Il partito re– pubblicano da sempre è soslenilore delle autonomie locali, dell'Enle Regione che dol'rebbe eS!lere già una realtà se si fos– se applicato una legge della Costituzione che ne prevede 111creazione. Ma, mentre, dice O.Z. il p11rti10democristiano ai mo- 11M, in Assemblea Costituente, un tenace assertore delle aulonomie locali e dell'En– te Regione, nei 14 anni del suo go,•emo dimenticò di tenere fede alle sue affenna• zioni e di applicare la stessa legge. Ncll'uhima consultazione elellorale an• che la D.C., sotto la spinta popolare (fac– ciamo nolare che penino i comunisti, che in sede di Assemblea Costituente erano, invece, conlrari alle aulonomie comunali, ora ne sono sostenitori. Necessità atrate• giehe della politica!) è di nuovo per il riordinamenlo regionale. Che cosa poi es. aa intenda per questo non è ben chiaro. Oppure è chiaro se si considerano le di. chiarazioni faue dal ministro degli Jn. terni, on. Scelba, ad un giornale fioren– tino a questo proposito. Ecco, quello che il Ministro ha dichia– ralo: • SE IL PREFETTO NON ESISTESSE BISOGNEREBBE CREARLO.,, Per ampia che po»a essere l'autonomia degli enti lo– cali, non potrà essere soppressa completa• 111cnte la vigilanza sulle loro attività da parte dell'organo dello Stato ... L"affermarsi dello Stato di dirillo por• teri a tnderirc ad organi di diversa na– tura l'esercizio di ahri polcri. Ma non per questo l'istituto prefettizio perderà d'im• 11ortanza•· Conaet\'are l'islituzione delle 11reEetturc aignifìca, dice 0.Z. « di non &apere e di non volere rinunziare a quel certo tipo ,li Staio e a quel cerio genere d'inlerventi, a quell'uso parlicolarislo e partitico dei po– teri centrali che, aotto uomini e partiti di di,·ena denominazione poli1ica. abbiamo sperimentalo da un secolo quasi a quesla parte». E le conclusioni di O.Z. sono: « dicendo no al prefotto, diciamo no al sistema». Mentre O.Z. fa una diagnosi esaua dei mali che affliggono la vita politica italia– na ( è uno dei pochi che abbia considerato un male la politiciua:r:ione delle ammini– strative), ed ha un concetto chiaro e giu- 110 di democrazia, ci pare che egli sia u1opis1a (e proprio noi glielo diciamo che siamo, quando ci tra11ano benevolmenle, definiti utopisti) quando apera di poler ar– rivare alle autonomie locali senza cambiare totalmente le 1trullure poli1iche, 701

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