Volontà - anno XIII - n.11 - novembre 1960

miche della nostra aoeictà. Così come la Repubblica, per se 1teu1, non ha cancel– lato il centrali.!!mO, J'autoritari1mo delle i1tiluzioni (e O.Z. continua a batterai per la 1ua Re1)tlbblica •ideale•), anche la ri– forma regionale non 1>otrcbbc fare il mi– racolo di portare 1ll'auto-go,·erno, alle au• tonomic locali. E' ,·er<>che ci sono paeei considerali democratici citati da O.Z. che non h111nol'istituzione delle prefenurc, ma è :anche ,·ero che nessuno dei paesi che non conoscono quel sistema, ha una ,·el"ll democrHia, cosi come la intende l'amico Zucc.irini e come l'inlendiamo anche noi. Stato di diritto • Stato di poli1.ia Le 1fTerm1:tioni di Scelba ~ullc prefet• ture sono state viv1cemen1e criticale an– che d11 S1"10 lJemocratico, il quindicinale di politica della !inistrl della o.e .. in UD editoriale dal titolo • Scelb1 e i prefetti•· Per quell'editoriali11a la frase più gra• ve del di.scor10 di Seclba è la 1eguen1e: • E poi la vigilanta è nccesuria per op– poni all'a:tione eveniva delle amminislra– zioni comunali e provinciali rette dai par• titi 1n1idcmoeratici •· Abbiamo cosi uno Stato di polizia, non uno Stato di diritto, perchè il prefeuo, CO· me stnnncnto di «vigilanza•, a suo arbitrio può fare la distinzione t.ra amministrnioni democratiche cd antidemocratiche ron tut– to il male che da queste discrimina,1oni può venirne in sede di amministratione lo– cale. Perciò « parlAre di autonomia locale col Prcfeuo è 1oltan10 un'amara ir<>nia•· Oggi, 1960, io uaa Repubblica che 1i defi– nisce democratica. con un parlito al go– verno che anch'c,.so ai richiama 11!1 de– mocratia e ancora urgente combaucre con– tro la prcfellura, strumento aulorillrio, di e corruzione e di galoppi.!!mOelettorale go– ,·cmativo •· Rimane, pur1ro1>po, ancora vera la de- 6nizionc che Cuido Dono dava del pre– fcuo: • ... l'architrave dello Stato storico, il nemico giuralo della libertà e della de– mocratia, lo strumento locale del più chiu- 702 10 e cieco accentramento e non esiste al– cun pa«e in cui 1i realizza in maniera così 1i1tematica l'asfiuia dell'autogoverno, lo srrangolamenlo della liberti •· (Ma da10 che lo Stato, anche quello eo- 1idetto sodaliJta o democratico, si ident.ifì• ca, in ogni si111nione storica, con i gruppi anliliberali, conservatori, con un partito, una casta, una chiesa, non esiaterà mai uno Stato di diritto. Perciò Stato e Dcmocra:tia sono due termini antitetici e t'uno eaclu– de l'altro}. la famiglia Con queslo litolo L'Auoci11iione ilaliana per la libertà della Cuhura, ha fatto UM:i– rc il primo numero dei « Quaderni del cinema • con i quali si propone di • por• tare il suo contribu10 all'utiliuazionc del cinema come strumento di cultura e di e– ducazione•· I filn1a che in ques10 , quaderno• ven• gono commentati sono: Il letto, Pran:io di no::e, Lodri ,li biciclette, /,,'uomo di pa• glia. Sono preceduti da Ire brevi scrilli sul « matrimonio•• di un cauolico, di un laicista (Peretti-Criva) di uno psicologo (Dino Origlia). Questa 1>arle introdut1iv1 ci è sembrala trOJ>pObreve 1>erun'esposi– zione delle diverse opinioni sul matrimo– nio e sui divcni at1cggi1menli di fronte ad eNo. Mollo ricca è, invece, la lena parte del quaderno: « Il malrimonio e la famiglia nella lcttera111ra•• che è un'antologia di molli peni scelti da romana:i di scrittori di diversa provcnienu, fonnasione e nasio– nalità. Completano il quaderno gli arlicoli del Codice Civile aul matrimonio e sulla fa. miglia molti dei quali dimoatrano a quali concezioni e principi morali onnai sor– pauati essi ai itpirano. Come contribu10 all'esame dei diveni a• 1pe1ti del problema della famiglia e come stimolo a meditare ed a discutere que&lo imporlante problema, il 1>re1ente,·olumct• to è cert1mc111eutile.

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