Volontà - anno XIII - n.11 - novembre 1960

indicato al disprezzo dei buoni italiani, impegnando gli eletti dol Fmcio nelle ani– m1'tWstra:io11i comuriali e provinciali, gl'in~ ,egnanli e gli studet11i fascisti del R. Isti– tuto di studi superiori e i fascisti tutti, a tenersi a disposi:.ione del Fascio di Firen:.e per quella a:.io11emorale ( di quale azio– ne morale si dove,·a 1ra1tare è facilmen1e intuibile! n.d.r.) cl1e nei limiti della legge v,1lga a somministrare al rirmegatore del– l'italiaailà dell'Adri,11ico il premio dello ù1iq1io b11rallo ... Riuscì a rientrare in halin ed a tenere le lezioni presso l'Uni,·el'$ità di Firenze, nelle :rnle della quale le camicie nere Jacevano disordine, sino a quando, per com• plicilà nella redazione e nclln diffusione del foglio clandestino Non mollare, non venne arrestalo (8 Giugno 1925), tradotto da Regina Coeli alle Murate di Firenze, e poi, dopO poche settimane, rimeuo in libertà pro,·,·isoria. Nell'agosto del 1925 1i potè segnare un nome di ·pi\1 nell'elenco dei !uorusciti ! Giunse cosi il 111omen10della grande ri• ntmeia: tra la co11cessione subdola dell'al– lora Ministro dell'htn1zione Fedele (offri– va due anni di congedo al Salvcmini per una ... mi&1ionc di atudi all'estero), che mi– rava ad impedire ogni critica al regime, e la solidarietà con gli antifascisti, c/1e ri– schiavano libertà e vita nel re.tidere al /a• .teismo, non vi lurono esitazioni nella acel- 1a: mandò pertanto le dimissioni dalla cat– tedra di Firenze. Diamo qui la mo1iv11zio– ne delle dimi,aioni perehè ci sembra un documento di dignità umarrn di grande ri• lievo: « Signor Rettore, la ditlatura Jou:i- 1ta 110 .soppreuo, ornmai, completamente, nel n.odro poe.1e, quelle condizioni di li– bertà, mancando le qu,Ji l'insegnamento universitario delta Storia - quale io lo intendo - perde ogni dignità, percl1è ,le– ve ceuare di euere strumento di liber(I educa:ione civile e ridursi a servile adulu– #ione del partito dominante, oppure a me– re e.tercita:ioni erudite, e.tlrttnee alla co– scienza morale del maestro e degli alun– ni,,, Ritornerò o .tervire il mio poe.te nella 700 scuola, qmmdo auremo riac,1ui.11atoun go~ verno ciuile ». E' inutile dire della dclibcruione del Senato Accademico, tic! con11ncn10 ,·illano ed ingi11rio&odel Popolo d'Italia e di Bot• taglie FO$ci.tte di Firenze, ma è imporlante seg11alarc In risposla del Solvemi11i contro le false affermazioni tli prole51a del Sena10 Accaden,ico, do,•e viene ribadita la sua 110- sizione morale tli educatore e di uomo (lcg• gi la risposta in Volontii 11. 10-1960, pag. 630-632). Dalla destituzione di professore univer– sitario alla privazione della ci11adinanza il passo fu breve: d'ora in avanti, Francia, Inghillerra, America ospileranno l'anorclii– co (fo fatto passare come tale dalla Com– miuione 11er la privazione della citladi– nanza) Salvemini. E', !Opro1111110, però in Francia chl'l ha modo e rnanicrn di cono• seere il mondo dei foonisciti: ligurt'l lu– minose, 6gure incorrotte ed incorruttibili insieme a spil'l lraditoric, sperante, illu– sioni, villorie e sconlillc, Nelle pagine agi• li di questa hre,·e autobiografia, si muo– \'Ono e si agilano peno11aggi, ti annot11no a,,,•enimenli, si rilevano errori, i;i muovo– no cri1id1e, si o!anna e .~ibcs1e1nmia a quel piccolo mondo di Cuorusciti, che, in gran parte, rapprcscn1ò la opposizione coscien– le al regime fascisla. Cerlamente molte an– nolazioni non rispecchiano la esatta ve– rità storica, non per mala lede, ma, per mancanza di notizie autentiche, o per gli s,·isamenli della propaganda i111eresu1a, purlroppo presente nell'an1ifascismo mili– lanle, o per le versioni false di spie, di lraditori, di agenti provocatori. In sede di recensione, non è pouibile rimediare alle mende, alle imprecisioni, alle inesane valutazioni di personaggi ed avvenimenti. Ci piace però dare allo al Sah·emini, tanlo per stare in campo « no– &lro•• della dichiarazione sulla adaman1i– na figura di Camillo Berneri («non ho mcuo mai in dubbio la 1ua probi1à e buona fede»), preso nel ,·ortice delle e– spulsioni, della clandestinità, delle deten• zioni, costretto a fidarsi di genie che, in seguilo, si paleHrono come agenti provo-

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