Volontà - anno XIII - n.11 - novembre 1960

quelli industriali è sempre grande. Nonostante che in questa zona il -contadino si sia dileso, con tutti i .mezzi, da decenni, portando il lat– te ai caseifici cooperativistici e l'u• -va alla cantina sociale. C'è quindi da prevedere che più fabbriche cd officine nasceranno in Italia e finchè l'edilizia sarà cffi. cie.nte, più il fenomeno della diser– zione delle terre si accentuerà. Ma Farà uu bene, dato che la popola. ;zione attiva nelle campagne, risul– tava nell'aprile scorso, di 6.884.000 unità, mentre In nostra agricoltura, meccanizzandosi sempre più, non ne avrà bisogno che di 4.000.000. Ma di questi quattro milioni non 11i 1>otri1lare a meno e perchè au– -<!h 'essi non abbandonino la terra bisognerà trovare il modo di rcn– <lere pili redditizia ed efficiente la nostra agricoltura. « Salvare l' agricoltura • Piano verde - Riduzione di truse » sono gli slogans della Confederazione Colti– vatori Diretti dell'on. Bonomi, ma non sono presi sul serio neppure dai contadini e tanto meno da tutti coloro che sanno quale mercato ci fu in seno alla D.C. con i miliardi stnnziati per il piano verde. . Ciascuno ,de\•Cfare il proprio me– stiere, quindi spetta ai tecnici, a. gl,i studiosi di problemi agrnri in– dicare i rimedi alla situazione cri– tica delle campagne., Ma nuche un profano può capire che c'è bisogno di orientare il contadino verso nuo– ve coltivazioni, e metodi nuovi di lavoro e di metterlo in condizioni di avere i mezzi per modcrnizznre .tutta l'agrjcoltura. Si parlu di ur– retratezza dei contadini, di « con– servatorismo » nei metodi di colti– vazione. In parte è vero ma è vero anche che non c'è contadino che non capisca che una stalla con po– chi capi di bestiame selezionato dà meno lavoro e rende di pili di una stalla con molti capi di bestiame scadenti. E così è per In vitivinicul– tura, e tutte le altre coltivazioni a. gricole. Solo mettendo il ·contadino sullo stesso piano dell'operaio e offren• dogli le possibilità di vita d'el se– condo si potrà evitare lo spopola– mento delle campagne. 1\fa Guahicri non è cambiato sol– tanto pcrchè il cont.adino aspira a diventare operaio, perchè i suoi fi. gli vanno a scuola e mirano a con– seguire un diploma, pcrchè il telaio per !are le maglie, su cui lavorano a tempo perso e nelle giornate brut. te, uomini e donne, ha sostituito la treccia che si faceva con la pa– glia dei pioppi nelle lunghe serate iuvemali, nelle stalle, o perchè si trova il diplomato che {a l'alleva– tore di polli: è cambiato anche nel suo aspetto politico. Le lotte politiche hanno un aspet– to molto diverso da quelle del pas• sato. Qui nacquero le prime leghe del secolo, che rappresentavano vera– mente uno strumento di lotta per strappar qualche centesimo di pila di salario, o per avere una minima riduzione delle ore lavorative ed at• traverso quelle lotte la gente pren– deva coscienza dei propri diritti e si inscriva nella vita collettiva. La grande figura di Camillo Prampolini, con le idee che rappre• sentava, aveva affascinato anche i contadini delle campagne emiliane. Le lotte politiche, le elezioni per 689

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