Volontà - anno XIII - n.11 - novembre 1960

zionale quando raggiungono lo scopo portano a forme di dirigismo poli– tico e a regimi in cui il capitalismo di stato assume comunque un ruolo determinante; ciò è comprensibile quando si pensi clte in queste nuove nazioni twltanto l'iniziativa dello stato può contrastare ed espellere l'in– gerenza economica del grande capitale straniero e dare al paese una effet– tiva indipendenza. Questo mouimento indipenclentistico di portata inter– continentale pone in crisi la vecchia e la nuova forma di dominazione capi– tali.stti: quella coloniale e quella finanziaria. I popoli cuiatici prima e quelli africani ora urtano contro la domina– zione coloniali.sta europea mentre i popoli sudamericani urtano contro la dominazione finanziaria degli Stati Uniti. Per i primi il problema dell'in– dipenclenza non si esaurisce nella forma politica: v'è anzi per essi una indipe11de11za forrnale e una indipendenza concreta. L'indipendenza for– male è quella che lascia il paese alle vecchie forme di proprietà e alla libera circolazione dei capitali interni ed esteri; poichè il piccolo capita– lismo interno non può mai competere col grande capitalismo estero da lungo tempo radicato, la vita nazionale rimane economicamente e quindi anche politicamente ancora soggetta allo straniero. E' il caso dei piccoli staterelli asiatici e del medio oriente formalmente irtdipendenti ma eOetti– vamente succubi dell'imperialismo inglese ocl americano. L'indipendenza concreta si è invece finora effettuata con l'accentrare il potere economico nello stato clte può procedere alla espropriazione del capitale estero e a grandi piani di sviluppo economico e indll.$triale. E' il caso della Cina, dell'Egitto, della Nuova Guinea in cui la dominazione imperiali.sta è stata completamente estirpata e l'indipendenza nazionale è un fatto concreto ed effettivo. Per gli stati del Sudamerica a cui la forma più moderna dell'imperia– lismo fìn(lnziario ha la.~ciato l'indipendenza formale, il problema che si pone non è di parlamentarismo o dittatura come superficialmente si crede; infatti i grandi trust staumitensi sono dispostissimi a liquidare i piccoli tirannelli quando suscitano contro di essi la furia popolare, purchè le libertà politiche non intacchino la loro posizione di privilegio economico. Anche qui i termini del problema sono simili a quelli della lotta antico– lonialista: libertà formale o libertà effettfoa, o una parvenza parlamentare di libertà clte lascia inalterata la situazione di dominio imperialista o lo intervento statale contro l'egon.omia statunitense. Dopo la bre·vc esperienza ciel Guatemala l'attuale situazione di rottura in tal senso è quella di Cuba. Dall'osservazione obiettiva cli ciò che avviene in Italia e nel mondo ne deriva che il capitalismo privato con il regime del liberismo economico è ovunque in declino o in. liquidazione ed aneli~ il processo di industria– lizzazione da lui stesso creato, anche la causa delle libere nazionalità che furon.o il portato ciel suo affermarsi in Europa, si volgono ora contro di esso; ovunque esso rimane o come remora allo svil11,ppo della società o come /unzione marginale e non più determinante dell'economia. 643

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