Volontà - anno XIII - n.10 - ottobre 1960

2 - Continuano le I TE M PI evoluono. Una volta si cercnva di nascondere o di lacere il cara11ere politico che liamao sem– pre avuto in Italia le elezioni am– ministrative. Oggi, se ne mette in e– dde,1::.a l'importanza e si scri11e cl,ia. ramentc in quotidiani che formano l'opinione pubblica elle« è inge11uo immagi,wre che la consultazione po– polare J}()$SO tenere fede alltt s1w for– male caratteristica di elc::.ioni am– mitii.strtrtfoe per il rin,10110 di c,m– sigli comunali e provin.cìali. Quell.e del sei novembre st1ram10 elezioni emit,e,ttemcnte politiche, se mm ,ul– tliriuura politiche » 1 • La politica l1a nel nostro paese il sopravvento su tutto e <Juituli a,1- che sulle <1ue.~tionipuramente am• min.istrative. Tutte le elczio11i, tanto <1uelle per il rinno1,-o dei consigli commrnli e provfociali, quanto <Juc/ 4 le per la nomina dei deputati e se 4 natori, liamw .<rempreservito ai go 4 t:t>rnanti ed ai polilici per co113oli• dare il loro p0tere o ,,uello delle classi o del partiro cl1e rapprruen• tono o le loro personali posi:ioni. Comune e Parlame ,1.to seri.:orw ,1 m<,rttcncre il ,,acse souo la tutela dei politid. Il com,me italiano da sempre è stato sotto la stretta dipenden:o elci prefetti e del potere centrale. Prima 1 \11no1110 GollMt:.:,10, • lm1>0rt11n&a poli• tica delle amminietratin :., la Stt1mpo, 8 sc11cmb1c 1960. mistificazioni del fascismo, cun i governi liberali., e iu particoltir m0<locon Giolitti, il Prefetto interferiva in tutte le orti• dtà della vita comwiale, prcparu.va le elezioni secondo le istru:i<mi e gli ordini clic ricevevti da lfoma. ,, V in il pn•fetto 1>, era la. protesta di coloro che interulevario morali:.• :are la vita pubblica liberomlola d11ll'i1Jtitu:.ionedella Prefettura. Durarile il fascismo, il p0<lestà, ,li nomina governativa, co11cc11trò su. di sè tutto il potere (r1<m più gùm– te municipali, consigli com,mali) ed era l'uomo Ligio a Roma, o meglio a Mus$olini e al partito. Dato che durmlle la dittatura erano s,:ompar– -~c tulle le libertà, non. fJOlCVutW C• sistere libertà comunali. Ala do1>0 la caduw del /asciMno, e con l'isti• tuzionc dcll11 Repubblica, molti ere• deucro che <JU.C.~to mC1lc antico dei comuni illlliani, sarebbe srnlO nm– cellaro. 1,wccc, dopo 15 anni di go• vento repubblicano, la sitau:ione elci comuni non è migliorata, sotto ne.uuno rupetto. An:i, in certi casi il male si è incancrenito. Le forme di .~ouogoverno cli cui si ser11e il partito mc,ggioritario, d1e è nl gover– no, hanno corrotto le pu.bblicl,e am– ministro.:.ioni dove ormai i proble– mi vengono risolti (o 11i promcue di riso/t;erli) secondo criteri d~crimi– nalOri e clientelistici. Metropoli come Roma e Napoli sono state amministrate da uomini ('Ome Lauro, Cioccelti la wi ma•

RkJQdWJsaXNoZXIy