Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

&tiche, fo realtà storica - (cioè lo Staio, la società capitalis1ica e, per gli oppositori marxisti, lo stato so– cialista russo, etc.) - non è possi– bile ronccpirnc la storia, in quanto è paradossale concepire la storia di ut1a idea astratta. A parte il rilievo che l'idea è sem– pre astrazione ed a parte la consi– derazione che è se1npre possibile concepire la sloria delle idee, re– sta provato che questa seconda im– po~tazione è di una speciosità sen– za limiti. Basterà, invero, conside– rare brevemente: o) che la negazione dello S1a- 10 non è affatto una dichiarazione intellettualistica, una rejezione spi– rituale, trascendentale od eterea, ma è negazione, avversione, lolla con. tro lo Stato, meglio contro uno o pili Stati storicamente determinati; b) che la negazione della socie– tà capitilislica non è un apriorismo logico, un rifiuto precostituito, una rinuncia nlla sua comprensione, ma è negazione critica, avversione co– sciente, lotta reale contro la socie– tà capitalistica storicamente deter• minata; così come la ucgaziooe del– la società socialistu russa è negazio- 11ecritica, dovuta ad una analisi di elementi reali, conosciuti e valuta– ti, in base alla quale analisi non si disconosce quella d'eterminata so– cietà di quel determinato stato, ma se ne disconosce la qualifica di so– cialista; e) che le forme delle sopraddet– te negazioni - (ammesso, per amor di ipotesi che fossero mai state uto– pistiche) - cessano di essere utopi– stiche dal momento in cui passano dallo staio astratto (pensiero o i– dee dell'anarchismo) allo stato di realtà storica (azione ed avvenimen• ti d'ell'anarchismo). In buona sostanza, quando si de– finiscono utopistiche le negazioni dell'anarchismo (pensiero ed azio– ne) allo scopo di inferire la illegit. timità di una sua storia, significa non voler capire la storicità dei lin• guaggi, delle filosofie, delle opinio– ni, delle ideologie, degli atteggia– menti dell'anarchismo. La stessa concezione di anarchismo qual~ t.endenza spirituale dell'uomo (con– cezione, oltretutto, parziale), po• trebbe sempre trovare ingresso in una storia dell'uomo e quindi appa– lesarsi come legittimamente rimar– chevole. Ma l'anarchismo, rettamente in– teso, è manifestazione concreta di pl"nsiero - (pili o meno sistemati– co) - e di azione - (più o meno rile,•aute): - codesta manifesta– zione presenterà una sua logica ed una sua armonia, nella misura in cui la si saprà inquadrare in un or– ganico svolgimento della storia; lo anarchismo è una concezione del mondo che, appunto perchè tale, genera pratiche norme di condotta (le quali non possono ritenersi co– scienza riflessa di stati d'animo i– stintivi delle masse o puri sta.ti con– templativi o tendenze spirituali); queste norme di condotta. sono ra– zionali, necessarie, reali e <Jttindi storiograficamente importanti e sto– ricisticamente irrefutabili. 2 Sgombrato il campo da queste pregiudiziali speculative o teo– retiche e dimostrata la legittimità di una storia dell'anarchismo, il quale apparirà come fenomeno rea. 485

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