Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

un folto sia tanto diversamenle in• terpre1a10 da quanti l'hanno visto o, semplicemente, letto. Il giovane giapponese Ryunosuke Akuiagawa clà nu esempio impo. nenie del soggettivismo interpreta• tivo degli uomini, con la sua 01>era « Roshomon )) 1 che tratta di un as– sassinio commesso in Giappone due– cento anni fa e narrato da tre par– tecipanti al misCatto e da un testi• mone. Nulla coincide nella versio• ne data dai quattro, e la relatività d'elle cose è manifesta nella narra– zione dei personaggi, ed appare completamente dh·ersa, opposta e differente, a seconda che sia nar– rata dall'uno o dall'altro. Abbiamo visto come un fotto tra• scendentale come quello della Ri– voluzione Francese si presenti di– versamente a seconda che lo storico sia Mi.chclet, Thiers, Ju.urès o Kro– potkin. Come la rivoluzione russa sia trattata dai bolscevichi o dai so– vietici libertari secondo che si trat– ti di Trostky o di Volin. Come lo anarchismo spagnuolo sia denigrato o esultnto secondo )a penna conser– vatrice e reazionaria di Duff Coo– per o quella progressista di Geor– ge Orwell, tutti e due inglesi e co– noscitori profondi del problema spa• g.,molo. Chi sono gli onesti, i competenti, i disinteressati, gli imparziali che si assumono un arduo compito co– me <Juello della Storia dell'Umani- • 1 Ryunosuke Akutagawa non ba potuto auapornre il 1uccesso della sua opera, pas. sata alla celluloide, che guadagnò il primo premio al festival cinematografico di Can• net nel 1951. Si suicidO nel 1927 all'età di 35 anni. 526 tà? La storia può correggere le de. viazioni nocive di un popolo per lo esempio che hanno dato gli antichi, però può anche aumentare tali de– viazioni a seconda che si tratti di uno storiografo anzichè di un altro. Nel modo in cui è 8criua la sto– ria ufficiale, l'umanitì, si incanuui– na per la strada del patriouisruo e del nazionalismo. La storia dell'«arclti.-t:mo» intro– dotta con dirillo di monopolio nel– le scuole e nelle università avvele– na le menti ingenue e deboli della gioventìt e tutto ciò che non esalta l'autorità politica, la rrontiera, l'u. niforme, trova l'ingresso vieiato nel– le aule scolastiche. . Se il pensiero di Socrate fosse giunto a noi attraverso un Epicuro od' un Aristippo, invece che di PJa. tone, la concezione del mondo sa– rebbe diversa. Si esagera quando si afferma che la storia del mondo sarebbe diversa se il naso di Cleopatra Cosse stato lungo un centi01e1ro di pii11 ma non è esagerato affermare che il mondo sarebbe diverso se n trasmettere il pensiero socratico fossero stati Epi– curo ed Aristippo invece di Platone. L'immortalitit dell'anima, per e• sempio, è filosofia platonica e non. socratica, e tutti conoscono la for– za che ha esercitato, nel pensiero moderno, la credenza di questa sca– brosa incognita della vita dell'uo• mo: Chiesa e Socrate vanno cli pa– ri passo! L'ingiustizia e la parzialità diso– nesta sono moho leggere. Deformando il pensiero del savio e dell'eroe si commette un oltrag– gio, un'offesa, con risultati iusospet• tali come possiamo considerare a•

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