Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960

nalismo teologico. Del Bobbio, do1•0 avere esposto la sua visione filosofica e la 1eo– ria dei valori, mene in rilievo la eri1ica che Bobbio fa alla società teocrati~ e a quella idealistica, in quanto entrambe, chi in nome di Dio, chi in nome della lslitu• 2ione, inghionono l'individuo e ne fanno uno s1rumento. Ne deriva che il Bobbio rifi111aogni con– cezione de1erministica dell'uomo e della storia e non accetta sia la teoria platoni– ca-cristiana che quella marxista. Interessan– te In critica al concetto di Stato e di au• lorità che presuppone una profonda CO• scienza autouomista e libertaria. 11 quar10 saggio è dedicato a1I A. Ctimus, dove lo Scoleri fa risahare il suo esistenzialismo critico e costnillivo in op11osizione a quel– lo degli altri, la fiducia che Cmnus ha uel– la rivolto co111ro il male e l'assurdo e nel– la solidarìe1à umana. L'ultimo saggio che crediamo più cleliea– to e più impegnativo tratta del problema del male. Lo Scoleri considera questo pro– blema storicamente per vederne lo s,•ilup• po attraverso la storia del 1.ensiero dagli antichi Greci fino ai moderni esistenziali– sti e non disdegna in ques1a analisi di met– tere :rncora una voha in risalto la contrad– di:tione della esistenza del male nel mondo con la esis1enza e l'onnipotenzn di Dio e la considerazione del male come momento dialeuico dello storicismo idealistico. Per cui ritorna al punto cli parten:i:a nel soste• nere l'astrattezza delle filosofie spiriluali– ste e idealiste tanto deleterie, abbiamo ,·i• sto, per lo sviluppo della persona umana. Chiude il libro con, in appendice, un saggio su «Caso e Storia, in Tilgher, Ancora un argomento perchè la tesi del• lo Seoleri· venga sorreua e riposi su basi solide. Vengono messe in luce due con– cezioni della Sti;iria: quella del Croce e quella ciel Tilgher: l'una razionalistica e l'ahra casualistica. Lo Seolcri dopo una lunga disamina, propende per la seconda posizione in quan– to in essa si può celebrare la Hbertà uma. nti che non avrebbe significalo in un pro• cesso storico razionalislico e provviclen:tia• listico. E perchè ben possa affiorare la sta– tura morale dell'autore di questi saggi ri– JJOrtiamo la chiusa del libro: << Noi non sap1tiamo quale sarà il futuro degli uo– mini, quali forze ed idee vinceranno nel– l'avvenire. O prima o poi il gelido sipario della morte si abbasserà per sempre sul nostro pianeta. Una <1ualsiasi casuale cata• Slrofe cosmica potrebbe, in breve, ridurlo in minutissima cenere. Ma non sentiamo per questo di 1radU-e la 11os1raopzione di non essere melioristi. Non possiamo stare qui inoperosi ad attendere il giorno del. la fine. Intanto, pensiamo, dalla nostra scelta può dipeudere un mondo migliore. Non si rinuncia all11 lolla anche qu11nclo si fosse certi di perdere. E' questo, secon– do noi, il più alto e il più umano inse– gnamento del Tilgher, che volentieri fac– ciamo nos1ro, pur senza ebbrezze roman• tiche, senza esaltazioni idealistiche, che, qua e lii, aduggiano ed ingombrano il til– gherinno casualismo critico )). P. R. AMMINISTRATIVA Trovandomi fuori sede, perchè impegnata nel lavoro della co~ lonia che è in funzione dal 20 giugno, non posso pubblicare il solito rendiconto finanziario. Senz'altro, però, posso dire che il deficit è aumentato e sta diventando preoccupante. 11 prossimo numero dop• pio uscirà alla fine di settembre. G. B. 480

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