Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960

dalla Russia (e che contribuirono a fare le oS8a al p.c. spagnolo) erano &tali pagati anticipatamente con lo invio, il 25 ottobre 1936, di 510 ton– nellate di oro (e con un prezzo po– litico sugli affari interni della Spa– gna ben superiore); le ingiustizie ed infomic che accadevano in se– no alle Brigate Internazionali do– ve imperavano i comunis1i ccc. E alla domanda: « quale il motivo di questa vasta e malsana opera di sa– botaggio » egli così risponde: « I comunisti non dividono mai il potere con nessuno; qu.in< li il tra– gico dilemma in cui vennero a tro– varsi i repubblicani fu: sottoporsi o scompari re. Ed i comunisti rea– lizzarono questa loro aspirazione fi. no in fondo, con la complicità di al– cuni esponenti socialisti oggi non più del Partito Socialista. Circostan– ze drammatiche avevano imposto la collaborazione di tutte le forze democratiche e antifasciste, ed i comrmisti ne approfittarono per sgretolare le basi dei loro alleati ». Se i comunisti si com1>ortavano in tal modo verso i socialisti e ver– so altri partiti e gruppi che non si opponevano alla loro politica, si può facilmente immaginare quale fosse il loro comportamento verso gli anarchici ed i militanti del P.O.U.l\f. che non volevano sotto– metlersi ai loro ordini. (Oltre tut– to è bene ricordare che allo scop– pio della rivolta militare i comu– nisti in Calalogna erano quasi ine– sistenli. Per essere qualchecosa con– clusero subilo un patto con il parti– to socialista e la gioventll socialista le cui forze erano considerevoli. An– che nel resto della Spagna somma– vano a poche migliaie, tanto è vero che non avevano avuto rappresen- 456 tanti alle Cortes con le elezioni del febbraio 1936). La risposta di A. Zanoni. spiega anche perchè i co– mwiisti si accanissero contro i col– lettivi agricoli di Aragona e di Ca– talogna e contro le collettivizzazio– ni in genere che erano avvenute sotto la direzione degli anarchici, mentre elogiavano <Juelle compiute in regioni controllate da essi; spiega come per sottrarre all'influenza a– narchica le milizie popolari (che si erano battute valorosamente) re– clamassero un governo centrale, un esercito con un comando unico, un solo potere, una sola giustizia, e l'unità politica, militare, economi– ca. Per tutti coloro che conosceva– nò a fondo i comunisti e li vedeva– no agire, quelle richieste significa– vano comando unico, disciplina, u– nità, tulio sotto l'alta direzione del p.c. e di Mosca. Si sa come vi riuscissero: elimi– nando i migliori militanti anarchici e del P.O.U.M. e Iacend'o mettere, dopo una loro lunga campagna dfr– famatoria contro, c1uel partito fuori legge; soffocando con i fatti di maggio a Barcellona gli ultimi slan– ci rivoluzionari spezzando per sem– pre quell'unità tra il popolo spa– gnolo che come si è detto si era sta– bilita spontaneamente tra le forze dell'antifascismo. E' ,,ero che i co– munisti non volevano pii1 da tempo sentit parlare di rivoluzione. Per allargare la loro influenza a destra rassicurarono tutti i piccoli indu– striali, piccoli corumcrcianti, e pic– coli borghesi, che avevano ragioni per essere scontenti delle riforme che gli anarchici stavano Caccndo, che la proprietà privata sarebbe stata rispettata, che essi erano con– trari alle requisizioni cd espropria-

RkJQdWJsaXNoZXIy