Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960

narchica ma, naturalmente, neppure reazionaria, scrisse su di loro, in quei giorni'. Tuttavia noi preleriamo dite con Nicola Chiaromontc che l' in.mrre– zione militare fu vinta a furia. cli popolo. Il 19 luglio 1936 è la veru epopea del popolo spagnolo che, as– sclflto di giustizia, stanco di u1/op• pret.sione secolare, insorge contro i &uoinemici di sempre: l'aristoc.razia oziosa, i grossi latifondisti assentei– sti, i baroni dell'industria, i grandi preli e vuole mettere fine a forme di , ita sociale disumaue e feudali. Mentre i governi di Madrid e di Barcellona sonnecchiano e lasciano che i militari avanzino, il popolo, in mm resistenza improvvisata, sen• za generali, senza armi, scnzn co– mandanti, sfidand'o i carri nrmnti riesce ud impossessarsi di armi ed a battere In strategia e la tattica dei militari di mestiere. E' in questa accesa atmos(era di lotta e di entusiasmo che dalla Francia arrivano i primi volontari italiani e proscriui di altri paesi. Tra gli anarchici italiani Cawillo Bemeri, Fantozzi e Giusti propu– gnano subito a Barcellona una for– mazione di volontari nei quadri della quale tutt.i gli ant.i(ascisti pos– sano acced'ere. Ma intanto arriva anche Carlo Rosselli, il primo a giungere degli esponenti dcli' anti– (ascismo, ed egH sceglie il fronte della Catalogna per inserirvi la sua azione e quella dei suoi compagni. In pochi giomi Bcmeri e Rosselli da1mo vita alla Sezione italiana della Colo1ma Ascaso delle milizie della C.N.T. e F.A.I., ne redigono lo statuto, ne mettono a punto l'or– ganizzazione in modo che essa può partire il 19 agosto per il fronte. La colonna ha come comandanti, per i mitraglieri il repubblicano Mario ------------------- 1 A questo proposito non è inutile ri• produrre parte del di!cono, cui si l" è giii accennalo in altra o«Hionc, d1c il preeidcn1e della Catalogna, Compa11i1. ten– ne a dei militanti della F.A.J. e della C.N.T ., che egli a,·e\'a com•ocati nel suo ufficio pcrchè rimarrii un documento U• nico nella storia. « Prima di tutto, de,·o din·i cbe alla C.N.T. e alla 1F.A.l. non è mai 1t:110UIDIO il trauamen10 che per la loro effettiva im– portanza sarebbe spettato. Voi siete alati ~mpre peracguitali duramente, ed io, con dolore, ma cosireuo dalle esigente politi• che, io che prima fui con ,,oi, in seguito mi lroni costreuo ad oppormi a voi e a pencguitarvi. Oggi voi 1ie1e padro11i del• la città o della Catalogna 1>ercbè ,·oi soli a,·ote scontino i militari fascillti, c s1>ero che non Yi offenderete so in quea10 mo• mento vi ricordo che non vi mancò l'aiulo dei pochi o molti membri (edell del mio panito e delle guardie e dei mo:os .•. Ma I:. ,·eriti è che, pcneguilati fino all'altro 452 ie.ri, oggi ,·oi ncle 1conti110 J°C!erci10 e i fascisti. Non pono, quindi, sapendo ciò che 1ie1e e chi siete, parlon•i altrimenti che con sinceri1i. Voi avete vinlo cd ogni cosa è nelle vostre mani; se non a,·cte bi– sogno di me, nè degjdcrote che io rimanga Presidente della Catalogna, di1eme1o ora, ed io diventerò un altro 1olda10 nella lot• 1a contro il rascismo. Se, invece, credele che in ques1a posizione, che non avrei ab. bandona1a ,·h·o se i foseisti a,·eucro 1rioo– fo10, io, con gli uomini del mio pani10, il mio nome e il mio prt:11igio, possa es– sere di u1ili1i in que1ta Joua, che si è con– dusa cosi bene oui in cinà (Barcellona) ma non sappiamo come si concluderà nel resto della Spagna, allora po1e1e coniare su me e sulla fedehà di un uomo e di un po• litico il quale è co11Yi1110 che oggi è morlo tutto un passato di vergogna e dcsilJera sinceramen1e che la Ca1alogna si metta all'nanguardia dei paesi più progressivi in questioni sociali :e. (Solidaridod Obreva, 18 luglio 1937).

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