Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960

meglio questo problema. Con l'ine tervento dell'ing. Dulcari che parla del progetto della diga sul fiume Palma si chiude la prima seduta di questa seconda giornata densa di in– ten•enti. Nel pomeriggio ha luogo la « ta– vola rotonda » sui problemi urbani– stici di Palma Montechiaro, con la partecipazione degli architetti A– stengo, Potenza, Caracciolo, Bona– fede e Merescotti. Apre il proL Ca– mc..ciolo che nel presentare i colle– ghi precisa come avverrà la discus– sione e come man mano gli urbani– &ti alternandosi al microfono arri– veranno a delle conclusioni con– crete. L' architetto Potenza, con to– no piuttosto polemico, confutando quanto aveva detto il giorno avanti il Presidente della !legione, dice che In pazienza dei Palmesi non è un titolo di merito. Nessuno ci regale– rà il benessere, ma tutto si può otte. nere. con azione di lotta continua. « Che cosa si può fare, come si deve? » - si domanda l'oratore. Ec– co quello che dobbiamo discutere. Astengo dopo avere spiegato che per Palma la soluzione INA-CASE sarebbe onerosa, si chiede che cosa si deve fare senza cullarci in una soluzione paternalistica, dall' alto che difficilmente arriva. Marescotti parlando di una urbanistica di base afferma che le case, come le altre cose, si conquis1ano. « Tutto è frut• to del lavoro » - precisa - e in questo lavoro è necessaria la fra– temi1à e la fiducia e la collaborazio– ne. Nessuua autorità potrà impedì• re che ciò si faccia. « Indi spiega come molti operai milanesi in\'ece di urlare da soli hanno ca1>itocome bisogna fare. Col sistema delle coo– perative e del lavoro voloo1ario gra- tuito, anche da parte di estranei al. la cooperativa stessa (e ciò è stato spontaneo) gli operai milanesi si so– no fatti la cas.a ed ora dopo alcuni anni hanno un discreto capitale. Si pensi inoltre ai vantaggi che godono le cooperative. La prima seduta della terza gior. nata si apre col colloquio colla po– polazione che parla con vari ac– centi dei propri problemi e formu– la delle proposte concrete. Si chie– de: acqua, ambulatorio, scuole, cor– :-i di igiene ed altre cose ancora, Il Direttore Didattico del paese leg– ge una dettagliata relazione sulla si– tuazione scolastica di Palma Monte• chiaro, cercando di mettere in evi– denza le cause che portano all'eva– sione dell'obh1igo scolastico. Un sin– dacalista chiede fra l'altro una leg– le speciale per Palma. Uno studente 1mi,•ersitario in ar– chitettura offre 20 mila lire e la sua opera di volontario per la costm– zion<- di una prima casa. Si chiede la costruzione di un quartiere mo– dello, secondo i principi esposti da– gli architetti. Ed infine, dulcis in fondo, l'arciprete Costellino nel suo lung" stucchevole intervento fallo di spirito e di materia, di anima e corpo. di paura del'inferno, di pre– ghiere da farsi all'eteruo perchè ci dia l'acqua e tutte le altre cose, poi. chè 1ut10 promana da lui e da lui è "oluto (anche la salute degli no– mini, ecc. ccc.), chiede la costru– zione di una casa del fanciullo e della sistemazione della caserma dei carabinieri, ed altre cose le quali non basta evidentemente il solo spi– rito. Per la cronaca diremo che que– sta prima seduta si è chiusa con la recitazione della poesia « To è la curpa » (La colpa è tua) del poeta 441

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